«Aria di Napoli» e cornetti conquistano i turisti

I più venduti, a Napoli, sono sempre i «curnicielli», i cornetti scacciaguai della tradizione. Nella capitale dei souvenir, anche per i turisti è difficile non lasciarsi contagiare dalla scaramanzia partenopea e resistere alla tentazione di «tutelarsi» da ogni eventualità ricorrendo al suo simbolo indiscusso. Chi passeggia per la città e se innamora può anche desiderare di portarsi a casa un po’ della sua atmosfera e comprare un barattolo della celebre «aria di Napoli»: «La “boatta” è uno degli articoli più venduti - racconta Enrico Durazzo, fondatore di Napolimania, il marchio nato 12 anni fa e diventato un’icona della «napolizzazione del mondo» -: è la sintesi della nostra città, che è allegria, uno stato d’animo che si può portare con sé, almeno fino a quando la boccetta non venga aperta. A quel punto, infatti, il suo effetto rivive per un istante e poi svanisce per sempre». Era la stessa aria che gli scugnizzi regalavano ai soldati americani in cambio di un dollaro o un chewing gum, profumando i barattoli di vetro con le bucce di mandarino, la stessa immortalata da Dino Risi in Operazione San Gennaro, con Totò e Nino Manfredi. Salvatore Sparavigna, fotografo napoletano, l’ha portata in regalo alle star hollywoodiane.

Zerbini, magliette, statue, maschere e stampe di Pulcinella, targhe e mattonelle dedicate a un nome o a un mestiere, bottiglie di vino, la classica tombola (anche in versione «vocale»): Durazzo crea tutto artigianalmente, «cento per cento verace», perché «non è che uno si ritrova la maglietta con la scritta “made in China”: le nostre arrivano da Caserta». I turisti «comprano soprattutto per i parenti» ma, spiega soddisfatto, «pagano sorridendo».

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