«Arlecchino racconta» alla Scatola Magica

Stefano De Luca accompagna i bambini dietro le quinte del mondo degli attori

Andrea Indini

Riprende il viaggio di Arlecchino racconta, itinerario per i più piccoli alla scoperta dei segreti del magico mondo del teatro. Nella Scatola Magica del Teatro Strehler (02-7233.3222) prende vita, anche quest’anno, la magia e vitalità di uno spettacolo pensato da Stefano De Luca per il pubblico più giovane ma apprezzato anche dagli adulti.
Furbo, scaltro, dolce e diabolico, servitore e poeta, innamorato e affamato, gioioso e triste, provocatore e pasticcione. Arlecchino è tutto e, allo stesso tempo, il contrario di tutto. In lui la straordinaria capacità di mutare d’umore da un momento all’altro, repentinamente e senza giustificazioni. Ma Arlecchino piace. Soprattutto per questo.
Così, fino al 26 febbraio (dal lunedì al venerdì alle ore 9.30 e 11.15 per le scuole e la domenica alle 11.15 per tutti) la celebre maschera – protagonista dello spettacolo simbolo del Piccolo Teatro, lo storico Arlecchino servitore di due padroni diretto da Giorgio Strehler – prende per mano i giovani spettatori per portarli alla scoperta dei segreti del mondo del teatro raccontando, passo per passo, come nasce un allestimento scenico.
Saltando da un luogo all’altro senza apparente soluzione di continuità, Arlecchino dà vita a un viaggio magico che non smette mai di stupire il pubblico. Per questo motivo, gli attori, utilizzando alcuni oggetti di scena, danno vita a un vero e proprio spettacolo nello spettacolo portando una divertente testimonianza della tradizione dei comici dell’arte.
Storie di re, cavalieri, armi e amori, guerre e religioni. Il protagonista indiscusso è il costume: dalla maschera in gesso, cartapesta o cartone, ai gioielli sfavillanti, di plastica vetro e rame, che simulano i preziosi di ogni epoca, fino ad arrivare alle armature in carta dorata e vetri colorati, alle scarpe di ogni tipo. E ancora: dagli antichi calzari greco-romani ai mondi virtuali del futuro.
Tutti oggetti da rimirare e imparare a conoscere, incantati dalle parole e dalla gestualità dell’Arlecchino – presentatore d’eccezione per il giovane pubblico dello Strehler. Mentre sul palcoscenico originale dell'Arlecchino, alcuni attori reciteranno alcuni brani tratti dal celebre testo goldoniano utilizzando i costumi e gli oggetti di scena, ai giovani spettatori sarà offerta la possibilità di salire sul palco per acquisire una maggiore familiarità con tutto ciò che avviene dietro le quinte.
Stefano De Luca inizia il suo percorso di formazione con Marco Baliani e Carlo e Iva Formigoni nella compagnia Crest di Taranto lavorando per due anni come attore nel teatro per ragazzi. Nel 1990 si diploma al primo corso per attori “Jacques Copeau” della scuola di teatro diretta da Giorgio Strehler. Qui ottiene anche il diploma per assistenti alla regia (1995) con un saggio su L’eccezionale e la regola di Bertolt Brecht.
Lascia quindi l’Italia per frequentare un corso di perfezionamento alla scuola di Lev Dodin al Maly Teatr di San Pietroburgo.

Al suo ritorno De Luca inizia a lavorare al Piccolo Teatro al fianco di grandi nomi come Giorgio Strehler (L’isola degli schiavi di Marivaux, Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni e La grande magia di Eduardo), Lamberto Puggelli (L’avaro di Molière con Paolo Villaggio) e Carlo Battistoni (Quanto costa il ferro? di Brecht con Paolo Rossi).

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