Arma antifannulloni: più soldi a chi va a lavorare

La ricetta anti-sprechi: all’Ospedale San Raffaele di Milano il nuovo contratto premia con un bonus in denaro le presenze sul lavoro. E i "malati" calano subito del 10%. Una formula inedita che piace anche ai sindacati: "Brunetta prenda esempio da noi"

Arma antifannulloni: più soldi a chi va a lavorare

Milano - Un premio mensile legato al numero di giorni di malattia effettuati. Contro l'assenteismo l'ospedale San Raffaele di Milano propone una ricetta decisamente innovativa dall'equazione semplice: meno assenze uguale a più soldi. È questa la voce più singolare contenuta all'interno del contratto siglato qualche giorno fa fra i vertici dell'azienda e le organizzazioni sindacali. Con una formula inedita e oltrepassando pure le indicazioni del ministro Renato Brunetta che della lotta all'assenteismo ha fatto il proprio cavallo di battaglia, nell'ospedale di don Verzè ai dipendenti spetterà un premio «presenza». Si va dagli 80 euro al mese per i più virtuosi e cioè per coloro che possono vantare 0 giorni di assenza, fino ad arrivare alla cancellazione totale del bonus per chi ha accumulato più di quattro giornate di malattia in un mese. In mezzo sono previsti 70 euro per un solo giorno di assenza, 60 per due giornate perse, 50 per tre e 45 per quattro giorni a casa.

Il risultato è già stato testato: riduzione fulminea delle assenze di oltre il 10 per cento. A beneficiare di questo bonus-efficienza saranno tremila dipendenti. Medici esclusi, riguarda tutti gli ospedalieri del comparto non dirigenziale, dall'ausiliario all'infermiere, fino al caposala. La piaga delle assenze per malattia, quel giorno a casa per il mal di testa o per un raffreddore, spesso è capace di mettere in difficoltà interi reparti. Perché per un dipendente che deve restare a letto 10 giorni si può prevedere un sostituto, ma per quello che colleziona assenze spot, un giorno per la sinusite, poi altri due per il bruciore di stomaco a sopperire sono i colleghi che si sobbarcano mole di lavoro e malcontento.

Dati alla mano: al San Raffaele un caposala ha mediamente 7 giorni di malattia ogni anno, un infermiere si attesta sui 10-11 giorni, mentre un ausiliario raggiunge 18-20 giornate di assenze. «Con questo sistema vogliamo colpire non tanto chi si ammala veramente, ma tutte quelle situazioni in cui il dipendente può scegliere se presentarsi al lavoro o starsene a casa propria» spiega Antonio Limardi, direttore del personale del gruppo San Raffaele. Perdendo i soldi in busta paga insomma i leggeri malesseri ottengono molte più guarigioni. Qualche esempio? «Abbiamo testato il contratto lo scorso anno - continua Limardi mostrando dati e grafici -. Ebbene in dodici mesi abbiamo guadagnato qualcosa come tremila giorni di assenze per malattie in meno. Il che significa che ogni giorno nei reparti lavorano 14 persone in più rispetto agli altri anni». Un buon risultato, tanto che il premio presenza è entrato nel contratto per i prossimi due anni.

E, una volta tanto, anche i sindacati sono soddisfatti: «Quella del San Raffaele è un'ottima iniziativa che suggeriamo allo stesso ministro Brunetta - commenta Davide Monterisi segretario regionale Ugl -. Meglio incentivare con un bonus i lavoratori invece che obbligare gli uffici pubblici a mandare il medico della Asl a certificare la malattia dei propri dipendenti con un esborso di soldi a carico della collettività».

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