(...) Già la causa di beatificazione può prendere corpo. Poi si possono prendere due frasi di Gadolla e Plinio a proposito dellincontro. Il presidente provinciale: «Ho voluto fare un appello allunità del partito, perché è un momento in cui bisogna andare al di là delle correnti». Il capogruppo in Regione: «In questo momento di difficoltà vogliamo dare forza al partito e appoggio incondizionato al presidente Fini».
Se cera da dare una mano ad An, in Liguria, non si poteva certo fare più di così. E infatti anche latomica di Berlusconi non può andare oltre. Tanto che subito dopo lavvicinamento, i due grandi duellanti di An partono con i distinguo. E lasciano intendere che venerdì sarà tutto fuorché una serata attorno al caminetto per sorseggiare una grolla dellamicizia. Anche perché lo scopo che danno allincontro è già di per sé differente. «Dovremo chiarirci alla luce della situazione, far risaltare qual è la linea - spiega Gadolla -. Dare risposte al disorientamento della base dopo la svolta di Berlusconi. Molti presidenti di circolo e molti eletti ci chiedono cosa dire alla gente. Lo scopo principale sarà quello di ascoltare lumore reale del nostro elettorato, ragionarci, anche in vista delle assemblee regionali che è il momento in cui portare queste convinzioni. Poi a febbraio ci sarà lassemblea programmatica del partito». Plinio, pur non sapendo quello che pensa il presidente provinciale, taglia invece la testa al toro. «Di sicuro non ci sarà da discutere sulla linea di An - assicura -. Quella lha già dettata Fini e lufficio politico lha già ratificata allunanimità. E quella linea è proprio quella che noi dicevamo fin dallinizio, cioè che An deve essere un alleato fedele ma non un cameriere di Forza Italia. Allora noi dicevamo a Scajola quello che pensavamo su un candidato sindaco imposto che non ci piaceva, altri dicevano sempre di sì».
Ora Fini sembra voler tornare a riaffermare unidentità della destra, del partito e dei suoi valori, diversi da quelli di Forza Italia e del nascente partito del popolo delle libertà. Insomma, è come se Fini avesse smentito molti, persino se stesso. Una constatazione del genere però fa nuovamente ricompattare Plinio e Gadolla al fianco del leader. Sempre con sfumature diverse. «Io ho sempre mantenuto la mia coerenza, da missini abbiamo contribuito a far nascere An insieme a Fini - incalza il capogruppo in Regione -. Ora che Fini è in difficoltà a maggior ragione siamo al suo fianco, mica lo siamo perché ci dà delle medaglie. Anzi, lo difendiamo ancor più adesso che semmai ci ha tolto qualche medaglia ma che ha bisogno di noi. Gli abbiamo già fatto avere, subito e senza dubbi, una forte solidarietà per questa situazione». Ma la linea di Fini resta intoccabile. «Tutti sono finiani - assicura Gadolla -. Sono convinto che la linea di Fini si aiuti però con la coesione del partito. E neppure a Fini farebbe piacere una linea decisa solo da lui, il nostro presidente anzi vorrebbe decisioni condivise. E a questo servirà lincontro di venerdì.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.