Arrampicato 14 ore su una gru per protesta

Cosa ci aspettiamo, cosa è lecito aspettarsi dal prossimo presidente della Provincia di Milano? Mentre scrivo le votazioni per il ballottaggio sono in corso e non posso sapere se sarà confermato Penati o se Podestà prenderà il suo posto. Ma so quali dovranno essere gli obbiettivi strategici per il vincitore. Soprattutto due: la creazione della città metropolitana e l'adeguamento del sistema di infrastrutture e collegamenti. Cominciamo dal primo.
È ormai sotto gli occhi di tutti che il territorio milanese non è, non può più essere quello su cui ha competenza l'attuale Comune. Le politiche dei trasporti, ambientali, della casa e sociali per Milano sono ormai inefficaci e monche se limitate ad un'area così ristretta; inadeguate per una metropoli la cui influenza e i cui riverberi vanno oltre i confini regionali. Quando il sindaco Moratti denuncia difficoltà di dialogo fra palazzo Marino e palazzo Isimbardi non ne fa solo una questione politica - che pure esiste - cioè di omogeneità politica fra interlocutori istituzionali costretti a collaborare. In realtà il problema è l'inadeguatezza degli strumenti di governo del territorio interessato. Dal prossimo presidente della Provincia mi aspetto perciò che annunci subito l'impegno a governare la metamorfosi verso la città metropolitana. Anche a prescindere dalla sopravvivenza delle province in generale - di cui credo che gli elettori farebbero volentieri a meno. Secondo irrinunciabile impegno: il rapido adeguamento del sistema di collegamenti stradali e ferroviari alle reali esigenze di uno dei più dinamici, industriosi e produttivi territori d'Europa. E vero, si tratta di competenze riguardano prevalentemente la Regione e lo Stato.
Ma molto, anche in termini di pressione politica, può fare la Provincia. La figura del Commissario straordinario si è dimostrata spesso molto efficace nelle gestione delle emergenze.

Il deficit di infrastrutture del territorio di Milano è una autentica e grave emergenza che rischia di comprometterne lo sviluppo, con danno per tutto il Paese. Per affrontarla il prossimo presidente della Provincia potrebbe chiedere subito al governo questi poteri. Insomma, più che aspettare il nome del vincitore, dunque, aspettiamo i suoi impegni.

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