Arrestato a Vienna un complice del nomade che travolse il vigile

Preso in Austria un serbo, in attesa di estradizione. L'uomo ha precedenti per furti. Aiutò l'omicida a fuggire dandogli documenti falsi

Arrestato a Vienna  un complice del nomade  che travolse il vigile

Dopo l’omicidio del vigile travolto dal giovane nomade alla guida di un suv, si era dato da fare per tentare di inquinare le prove e poi farlo fuggire. E quando aveva capito che la sua attività era stata scoperta e sulla sua testa pendeva un ordine di cattura è scappato in Austria. Anche Vienna però Marko Greunwald ha continuato a progettare furti e truffe fino a quando è stato arrestato dalla polizia austriaca. Rimarrebbe ora da rintracciare l’uomo che si trovava a fianco del rom assassino, anche se più volte gli investigatori hanno precisato che a suo carico non dovrebbero esserci accuse particolari.

Uno dopo l’altro dunque, stanno finendo in galera i protagonisti, con diverse responsabilità, della morte di Nicolò Savarino, 42 anni, vigile di quartiere, ucciso la sera di giovedì 12 gennaio in piazza Alfieri, periferia nord di Milano. Savarino, vigile di quartiere, era intervenuto per bloccare una Bmw X5 che si muoveva in maniera pericolosa e venne travolto volontariamente dal conducente. Dopo l’impatto il corpo del povero ghisa venne trascinato per un centinaio di metri prima di potersi sganciare dal suv. Il macchinone proseguì la fuga e venne poi trovato un paio di chilometri di distanza

Nel giro di poche ore il guidatore venne identificato come Goiko Jovanivic, 24 anni, e poi fermato la sera di venerdì 13, alla frontiera tra Ungheria e Serbia. Dopo l’arresto i genitori provarono di accreditarlo come Remi Nicolic, nato nel maggio del 1994, dunque ancora minorenne. Tentativo andato a vuoto: almeno tre esami ossei effettuati nel corso di altrettanti arresti, avevano stabilito come fosse maggiorenne già l’anno scorso. Ma durante le indagini la squadra mobile accertò anche come il ragazzo fosse quasi riuscito a sottrarsi alla giustizia grazie a Gruenwald, serbo, nato 41 anni fa a Belgrado.

L’uomo era subito intervenuto cercando prima di far sparire la Bmw per non farla trovare agli investigatori. In seguito telefonò alla donna cui era intestato il suv, prima blandedola «Ti diamo 200mila euro se ti assumi la responsabilità» quindi minacciandola. Gruenwald poi avrebbe fornito i documenti falsi per far passare la frontiera a Remi, o Goiko, salvo poi chiamare il padre per chiedere soldi per il suo intervento. Da qui un ordince di cattura internazionale per favoreggiamento, minacce ed estorsione.

L’uomo era fuggito a Vienna dove con altri 5 nomadi stava organizzando una truffa con false opere d’arte, ma era stato tradito da una soffiata e individuato giovedì dai gendarmi austriaci. Dopo due giorni di pedinamenti il nomade è stato bloccato nei pressi del castello di Schoenbrunn dal gruppo speciale Cobra della polizia austriaca. Adesso si attende il suo rientro in Italia, dove dovrà fornire parecchie spiegazioni. Soprattutto sui motivi che hanno portato all’investimento. Il giovane conducente ha sempre detto di essere scappato perché era senza patente, ma forse nel suv era nascosto «qualcosa» che non doveva essere trovato e sequestrato.

All’appello comunque manca ancora la persona che era a fianco di Remi, anche se non sembra sia ricercato: la squadra mobile ha sempre ripetuto che è solo una testimone e pertanto nei suoi confronti non ci sono accuse specifiche.

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