Arriva il «Ben Hur» di Copeland, l’ex Police «etnico»

RomaAnche i grandi musical, quelli con produzioni da capogiro, hanno bisogno di aria condizionata. Ed è così che approda alla Nuova Fiera di Roma (dal prossimo 29 settembre in un grande spazio chiuso climatizzato) il kolossal Ben Hur Live, ideato da Franz Abraham, diretto da Philip McKinley (che ha portato Spiderman a Broadway) e musicato da Stewart Copeland. Ieri, l’ex batterista dei Police ha fatto un sopralluogo nella grande arena pensata per garantire una resa visiva dettagliata degli eventi. Palcoscenico di 2mila mq al cui interno, tra effetti speciali di ogni tipo, correranno anche quattro quadrighe contemporaneamente. «Per realizzare le musiche di questo spettacolo - spiega l’artista - mi sono ispirato soprattutto alla tradizione zigana». L’ex batterista dei Police si è costruito una seconda vita musicale a Los Angeles. Grazie a Francis Ford Coppola, Hollywood è diventata il suo nuovo ufficio (oltre 60 colonne sonore all’attivo) ma la sua passione è la musica etnica che qui mescola agli stilemi tradizionali del rock. «Sono suoni che ho nella mia testa perché sono cresciuto in Libano e in Egitto.

E questa storia è eccitante come il rock», racconta il musicista, che per questa occasione ha lavorato con l’Orchestra di Bratislava, ma meno stressante. «Una reunion coi Police? Non ora. Troppo faticoso. Con Sting e Andy ci sentiamo solo per parlare dei nostri figli».

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