Arriva "l’agenzia del divorzio"

Roma, il servizio che pianifica la separazione senza traumi. E organizza anche la festa d'addio. Aiuta a orientarsi fra conti correnti, titoli, proprietà, debiti. E a calcolare quanto spetta a lui e a lei

Arriva "l’agenzia del divorzio"

Sarà leggero. Sarà un divorzio politically correct: senza insulti, accuse, parole che volano e rinfacciano e fanno male. Senza drammi. Anzi, magari con lo spazio per una festicciola, a pratica conclusa, per celebrare l’inizio della vita nuova. Che non sarà proprio come quella di Dante, ma pazienza. In fondo si è passati indenni a un divorzio, e tutto grazie all’organizzazione: il divorce planning, la pianificazione della rottura, che rende tutto più dolce.
Un esperto della separazione perfetta suona hollywoodiano, e lo è. Profetessa del mestiere è Janet Greek, autrice di The Divorce Planner: Self-Defense for Women When They Need It Most (cioè «autodifesa per le donne quando ne hanno più bisogno») e sceneggiatrice, fra l’altro, di alcune puntate di Melrose Place, il condominio anni Novanta abitato da amori, cattiverie e tradimenti. In Gran Bretagna c’è il divorce doctor, prima seduta 400 euro, corso completo di venti ore con il «consulente personale di transizione» da 7.700 euro. L’idea è venuta a una signora di 48 anni sopravvissuta al fallimento di un matrimonio decennale, con tre figli. In Italia la professione è stata importata da Milena Stojkovic, signora serba laureata in sociologia, che a Roma ha fondato un’agenzia per il divorzio su misura. Si chiama «Ciao amore», cioè niente di aggressivo: anzi, giura lei, il suo sogno è far riconciliare le coppie.
L’ideale. Negli altri casi - spiega l’avvocato Camilla Galeota, matrimonialista dell’agenzia - «cerchiamo almeno di evitare le liti inutili». Quelle che avvelenano: «Il marito di una cliente ha preteso indietro i tubi in plastica sotto al lavandino: diceva di averli pagati lui. L’essere umano arriva a questo punto». Oppure no: se è circondato da un gruppo di esperti, dall’avvocato allo psicoterapeuta, dal mediatore familiare al consulente finanziario, fino all’estetista e all’agente immobiliare. «Ci chiedono anche il parrucchiere, perché rifarsi il look è un modo di ricominciare - racconta Stojkovic -. Oppure c’è l’uomo che è stato buttato fuori di casa e noi gli troviamo un appartamento in affitto». O la signora che vuole festeggiare a Ibiza: «Per mostrare a tutti quant’è felice». Tutto perfetto? «Diciamo civile. E organizzato. La gente si prepara un anno al matrimonio e, poi, arriva impreparata al divorzio. E paga per tutta la vita». Serve un piano: la sociologa, la commercialista, l’avvocato («Tutte donne, ma è un caso»). Primo incontro, 200 euro. Poi si sceglie la via: il mediatore, o lo psicologo, o l’investigatore privato.
Tutto è più difficile con i figli: «Prima regola: non usarli come strumento. Hanno bisogno di aiuto». Far ragionare, dialogare, rendere più malleabili. «Altrimenti basterebbe un avvocato» giura Galeota. La clientela non manca, i divorzi sono aumentati del 43 per cento in dieci anni.

Magari qualcuno è mosso davvero da buone intenzioni, e ci vuole provare. Ma poi, divorzio tranquillo che significa? La signora Stojkovic guarda avanti: «È essere pronti, dopo, a ricominciare. Senza odiare tutto il genere maschile o femminile». Vissero per sempre felici e contenti. Dopo.

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