Il Comune stringe i tempi sulla congestion charge. Una settimana per «consultare la città», tradotto: incontri con commercianti, Assolombarda, Ordine dei medici, sindacati. Con una premessa: il referendum ha dato via libera alla trasformazione di Ecopass in una tassa sul traffico. Pagheranno tutti, e la cifra su cui Palazzo Marino si starebbe concentrando è di 5 euro. Entro venerdì prossimo la giunta voterà unipotesi di massima, poi i tecnici la tradurranno in delibera definitiva entro il 30 ottobre. Ieri lassessore ai Trasporti Piefrancesco Maran ha distribuito la relazione di massima a sindaco e colleghi riuniti in conclave, anche se il collega al Commercio Franco DAlfonso che con lui incontrerà le categorie precisa che «è tutto oggetto di revisione, quindi potranno spuntare anche formule completamente nuove». Ma sono tre in sostanza gli scenari che verranno sottoposti alle categorie, in primis i commercianti che dai giorni scorsi sono sullAventino ee potrebbero spuntare addirittura una tariffa dimezzata. Lipotesi numero uno è la più radicale, si passa da pollution a congestion charge per tutte le auto con agevolazioni ai minimi termini. Cinque euro dalle 7.30 alle 19.30, per i commercianti appunto un ticket intorno ai 2,5-3 euro negli orari di morbida, tra le 10.30 e le 17. Il secondo scenario invece costi differenziati in basce alle fasce orarie, si paga di più nelle ore di punta. La terza ipotesi è di inasprire la congestion a seconda delle stagioni, e il periodo più caro scatterebbe in concomitanza con il blocco del traffico regionale per i mezzi più inquinanti, dal 15 febbraio-15 aprile. Un mix tra congestion e pollution charge.
Circa nove ore di riunione in sala giunta ieri, dalle 9.30 del mattino alle sette di sera. Giuliano Pisapia ne ha passate quasi un paio chiuso nel suo ufficio con lad di Trenitalia Mauro Moretti, da districare cè anche la vicenda delle aree ex Fs rimaste in sospeso con (e come) il Pgt. Anche Tabacci dopo la relazione ha salutato i colleghi. Non prima di aver ribadito che i «conti sono disastrosi», dopo la gara deserta su Serravalle il buco si è allargato di 60 milioni. Il Comune ha bloccato tutte le spese non obbligatorie. Nessun rischio per stipendi e contratti già firmati, ma stop a iniziative o contributi ancora in cantiere. «Siamo una giunta non solo deliberante ma pensante» è il riepilogo finale del vicesindaco Maria Grazia Guida. La giunta deve fissare le priorità e scrivere entro fine novembre il Piano di sviluppo quinquennale imposto per legge. Ha delega alla scuola e anticipa che «non riusciremo ad assumere il personale precario negli asili». Lassessore al Welfare Piefrancesco Majorino fa presente che sono spuntati sette milioni di contributi non distribuiti tra il 2010 e giugno 2011, «nelle prossime settimane presenterò un piano contro la precarietà e la povertà in tempi di crisi» compreso uno sportello ad hoc. Critica lex assessore, «non spenderò 50mila euro in agende per gli amici».
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