da Roma
«Ho James Brown nelle gambe, Prince nella testa e Joni Mitchell nella voce». Un messaggio enigmatico parte dalla Val d'Aosta e arriva alla corte di Prince, a Minneapolis. Lo intercetta Tommy Barbarella, colonna portante della New Power Generation, la band del «folletto». Si incuriosisce e ascolta su MySpace le canzoni di una giovane musicista, amante del funk e capace di padroneggiare tutti gli strumenti, proprio come il suo idolo. Lei si fa chiamare Naif. Lui decide di portarla a Minneapolis. Naif in realtà è Christine Hèrin, ha 26 anni e vive tra le montagne della Val d'Aosta. Ha imparato da sola a suonare pianoforte, basso e chitarra e ha già una ricca attività live in curriculum. Compositrice prolifica, ha scritto e pubblicato numerose canzoni, disponibili on line su www.myspace.com/naifspace. Stasera dà il via a una breve tournée italiana dal The Place di Roma. L'incontro con Tommy Barbarella lo racconta lei stessa: «Mi ha pagato l'aereo e mi ha portato lì, dove è nata la musica che amo di più. Ha riunito per me Sonny T e Michael Bland, ovvero l'originale New Power Generation. Ho passato tanti anni ad ascoltarli, a studiarli, e poi mi sono ritrovata lì a lavorare con loro». Naif come Prince, dunque. «Hanno suonato le mie canzoni con umiltà e grande professionalità. Tommy è in tour e porta sempre con sé il mio disco: sta chiedendo a tanti grandi musicisti di partecipare. Spero che l'album esca nel corso del prossimo anno».
Ma come è possibile che un giovane talento della provincia italiana abbia conquistato cotanti artisti? È ancora Naif a spiegarlo: «Sono rimasti stupiti dal fatto che sapessi fare tutto da sola, affascinati dalla mia capacità di legare testi cantautorali al funk di Minneapolis». E la ricetta musicale dell'artista valdostana è davvero originale e atipica. «Per il tour mi sono avvicinata all'elettronica. Canto e suono vari strumenti, che vengono filtrati dai campionatori di Momo Riva e Neda D'Anello. Così si riesce a creare l'effetto di una band».
Le canzoni di Naif sono scaricabili gratuitamente. «Voglio che la mia musica sia libera. Non ho ancora capito bene come far convivere la necessità di sopravvivere con la volontà di non commercializzare la mia arte, ma presto ci arriverò». Con la benedizione di Prince.
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