Arriva da Praga la prima stroncatura (preventiva) a Umberto Eco

Accadono cose strane, a Praga, da quando la città è diventata la meta occulta delle passeggiate narrative di Umberto Eco. Qui il romanziere-semiologo ha ambientato il suo nuovo e misteriosissimo romanzo, Il cimitero di Praga appunto. E proprio qui, curiosamente, va in scena il coup de théâtre: alla vigilia dell’uscita italiana del libro - domani, come sempre da Bompiani, e anticipato come di consueto da Repubblica - dalla capitale della Repubblica Ceca parte la prima stroncatura preventiva. A firmarla, a voce, è il suo storico traduttore in lingua ceca, Zdenek Frybort, ottant’anni, in patria una vera leggenda nella traduzione di autori italiani. Il romanzo - blindatissimo - non lo ha ancora letto, ma conosce abbastanza bene l’autore per stroncarlo dal punto di vista dello stile e della lingua: «Eco è un buon scrittore, il suo è un bell’italiano, ma assolutamente niente di geniale. La sua lingua non sboccia nella poesia. È piuttosto uno scienziato, uno che ha scoperto il modo di avere successo e di guadagnare con la narrativa. Niente a che fare con Alberto Moravia o Elsa Morante. Oppure con Edoardo Sanguineti, che era un mio caro amico e che pure ho tradotto», ha dichiarato ieri Frybort.
Da parte sua, comunque, c’è anche il tentativo di indovinare il tema del romanzo di Eco, che a Praga uscirà l’autunno del prossimo anno (non si sa tradotto da chi...): «Secondo me - ha ipotizzato il simpatico stroncatore - è un riferimento al cimitero ebraico. Praga è una città dalla quale Eco è molto affascinato. Anni fa, durante un nostro incontro, gli regalai un libro dell’Ottocento, una delle prime guide per i turisti con la piantina, i nomi delle strade e dei monumenti. Gli dissi: “Se vuole scrivere un altro romanzo, qua c’è sicuramente del materiale interessante”. Forse l’ha usato davvero».
Per ora, a due giorni dall’uscita, gli unici che possono sapere qualcosa in più del libro misterico e misterioso sono i soci dell’Aldus Club, il cenacolo di bibliofili che ruota attorno alla leggendaria libreria «Rovello» a Milano, nell’omonima via, di fronte al Piccolo Teatro, gestita da Mario Scognamiglio: l’altro ieri sera un selezionatissimo gruppo di amici è stato invitato a una presentazione del libro, con tanto di copie autografate da Eco - cento in tutto - e vendute al prezzo di copertina per finanziare l’Almanacco del Bibliofilo, la rivista dell’associazione.

Tra i presenti, attorno a Eco e Scognamiglio, alcuni «mammasantissima» (in senso buono) del libro: Mario Andreose, Gianfranco Dioguardi, Gianni Cervetti, Giancarlo Lombardo, Armando Torno e bibliofili vari. Tutti hanno acquistato una copia. In quanti la leggeranno, non si sa.

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