Test made in Lodi, realt time, contro il batterio killer che ha già fatto 35 morti in Germania e 1 in Svezia. Arriva dal Parco Tecnologico Padano, primo in Italia, la messa a punto di un metodo che permette, in 48 ore e non dopo giorni come accaduto in Germania, di riconoscere l'identità completa di batteri nei cibi per poter bloccare, così, al volo lotti di derrate alimentari contaminate. E il ricercatore padre dell'idea, Pietro Piffanelli, si dice pronto a collaborare con l'Iss, l'Istituto superiore di Sanità, per analisi all'avanguardia in Europa. Spiega Piffanelli:" Si tratta del frutto di una ricerca finanziata dal ministero della Ricerca e che ha visto come partner, tra gli altri, oltre al Ptp, anche il Cnr. Siamo riusciti a mettere a punto un sistema, testato anche dall'istituto Zooprofilattico di Lodi, che ci consente in due giorni di diagnosticare la presenza di Vtec (batteri appartenenti al gruppo degli Escherichia coli verotossigenici) e poi di intervenire in modo efficace per rintracciarne lorigine. Noi diciamo stop con il vecchio metodo microbiologico classico, limitato anche per risultati.
La nostra metodica va oltre, è a livello molecolare e ne abbiamo già depositato il brevetto. Ha, tra l'altro, un costo molto limitato: 150 euro ad esame. Ed è chiaro: arrivare prima significa salvare vite umane, bloccare l'agente patogeno prima che sia troppo tardi". Continua Piffanelli:" Attualmente, in Italia il problema è che le nostre procedure, essendo di scoperta recentissima, non sono ancora previste dalla normativa vigente in materia. Questo significa che per validare i risultati a norma di legge tuttora bisogna, anche quando si conoscono già i risultati, rifare le analisi con il vecchio sistema. E i giorni passano. Attualmente, il Parco sarebbe già in grado di eseguire tre milioni e mezzo di analisi l'anno.
Non solo: aziende locali hanno già adottato, a pieno ritmo, il metodo, a mo' di procedura finale di autocontrollo interno. Prima di immettere i loro prodotti sul mercato". La scoperta, insomma. Del resto, il Parco Tecnologico ha collaborato e sta collaborando alla decodifica, unico centro in Italia, di ben 7 genomi. Ha favorito la nascita di 16 nuove imprese ad alto contenuto innovativo. E' stato il primo centro di ricerca a siglare un accordo di collaborazione con Expo 2015 e dispone di una rete di contatti che si estende in oltre 50 Paesi nel mondo. Intanto continua, in Germania la ricerca del cibo colpevole dell'epidemia da Ehec. Le autorità sanitarie regionali ora sospettano che all'origine possano esserci non più i germogli di soia ma di altri tre tipi di germogli: di broccoli, aglio e fieno greco. La società della Bassa Sassonia ritenuta responsabile di aver messo in commercio il cibo da cui si è scatenato tutto, che è stata chiusa settimana scorsa, trattava 18 diversi tipi di germogli.
La Commissione europea sta elaborando un pianto di aiuti per il settore agroalimentare in risposta alla crisi dovuta alla paura del contagio.
E oltre ai produttori di cetrioli, come fa sapere Coldiretti, potranno beneficiare del sostegno comunitario anche quelli di pomodori, lattuga, zucchine e peperoni. L'associazione degli agricoltori stima i danni da paura da batterio killer al mercato italiano in almeno 100 milioni di euro.
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