Arriva il vademecum del Comune contro le truffe sul «caro estinto»
28 Gennaio 2008 - 03:01Un vademecum contro le truffe sul «caro estinto». Nei giorni scorsi Palazzo Marino ha cominciato a distribuire negli ospedali milanesi, negli uffici dellanagrafe e nelle sedi comunali distribuite sul territorio un completo libretto su «cosa fare e a chi rivolgersi in caso di lutto».
Lo scopo, ha spiegato lassessore comunale ai Servizi civici Stefano Pillitteri, è di «promuovere la tutela dei dolenti da fenomeni odiosi, ma purtroppo molto frequenti, come ladescamento dei congiunti da parte di falsi dipendenti comunali nelle camere mortuarie o nelle case di cura per offrire lorganizzazione del funerale». Approfittando dello stato di confusione, e soprattutto dei più anziani, nel momento della perdita del proprio caro, i truffatori si presentano negli ospedali per offrire servizi funebri che spacciano per quelli comunali, ma che sono inesistenti o a prezzi da capogiro.
Il vademecum contiene lelenco e la descrizione delle varie tipologie offerte dai servizi funebri del Comune, compreso il funerale convenzionato che può essere prenotato solo ed esclusivamente rivolgendosi allUfficio funerali di via Larga 12 (al primo piano, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 15.30 oppure sabato, domenica e festivi dalle 9.30 alle 12 con ingresso da via Rastrelli 7). In caso di indigenza, i cittadini possono richiedere anche la formula del funerale gratuito: solo nel 2006 il Comune ne ha forniti 236. I milanesi possono trovare anche una sintesi delle tipologie di sepoltura (inumazione, cremazione, dispersione e affidamento delle ceneri, tumulazione), cosa bisogna fare e quali autorizzazioni occorrono per trasportare il feretro o le ceneri fuori Milano e allestero.
Nelle ultime pagine dellopuscolo, le raccomandazioni per evitare le truffe. Intanto, poiché «è vietato il procacciamento daffari allinterno dei cimiteri, come la vendita di oggetti, lofferta di servizi o lesposizione di materiale pubblicitario - è scritto -, chiunque fosse vittima di tali reati deve denunciare il fatto alle autorità di pubblica sicurezza».