Arrivano i Rolling Stones, «nonni» del rock

I classici di sempre si alterneranno alle canzoni del cd uscito due anni fa

Deve suonare come un felice paradosso il concerto romano dei Rolling Stones, in programma il prossimo 6 luglio allo stadio Olimpico. Da un lato si tratta infatti di una data da segnare in rosso sul calendario perché da anni le «pietre rotolanti» del rock non capitavano da queste parti. Dall’altro però non è una grande novità. La band di Jagger e Richards ha una qualità più unica che rara: si diverte a suonare e soprattutto a suonare bene. Tant’è che fin dal lontano 1969 veniva salutata e promossa come «the greatest rock and roll band in the world», proprio perché non aveva quel forte senso d’orgoglio autoriale da indurla - come è accaduto a tanti illustri rockettari dell’epoca - a ritirarsi progressivamente dalle scene per concentrarsi sull’attività creativa. L’appuntamento di venerdì quindi sarà il più ordinario possibile per un supergruppo che ha fatto dell’esibizione dal vivo la sua cifra esistenziale. Questi allegri sessantenni britannici (il batterista Charlie Watts ha da poco spento una torta con 66 candeline) non si curano di risultare à la page, né tanto meno di assecondare ansiosamente i gusti delle nuove generazioni. L’unica tappa italiana di questo colossale tour partito nel 2005 da Rio de Janeiro dove Mick Jagger e compagni hanno suonato davanti ad oltre un milione e mezzo di persone serve a dimostrare la piena salute di un gruppo che suona insieme da quasi mezzo secolo (dal 1962, per l’esattezza).
E che l’ottimismo vien suonando lo dimostra il fatto che solo negli ultimi mesi i Rolling Stones hanno aggiunto esibizioni ad esibizioni, partecipando con sufficiente dose di modestia all’ultima edizione del festival dell’isola di Wight (appena quindici giorni fa) e al concerto di Wembley per i dieci anni della morte della principessa Diana.
Nel corso della loro lunga carriera i Rolling Stones hanno perso per strada Mick Taylor, Bill Wyman e Brian Jones (quest’ultimo morto prematuramente nel 1969, pochi mesi dopo aver lasciato la band). Oggi il supergruppo è composto da Mick Jagger, Keith Richards, Ron Wood (subentrato a Taylor) e Charlie Watts. Dalle prime ruvide prove di un rhythm & blues molto aggressivo che recuperava la lezione di Muddy Waters e Chuck Berry, la band inglese ha saputo fare nel corso degli anni Sessanta da controcanto a quella swinging London che aveva nei Beatles gli aedi naturali. Negli anni Settanta e Ottanta hanno poi interpretato con assoluta originalità tutte le pulsioni di novità: dal punk (Some girls del 1978) alla disco (Emotional rescue, 1980) senza mai cedere, però, alle mode più corrive.


Certo è che, oltre ad essere dei sinceri cultori del più sano rock and roll, per assistere al concerto dei Rolling Stones di venerdì sera bisogna anche avere una generosa disponibilità economica. I biglietti (in parte ancora disponibili) vanno infatti dai 154 euro della prima platea sul prato fino ai 59 euro degli spalti sulle curve.
Prevendita presso il circuito TicketOne.

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