"È arrivato il momento di fare squadra Adesso basta con i gufi intorno a Expo"

Approvato il dossier dal segretario generale del Bie, l’ad Stanca attacca: "Qui in troppi stanno a guardare invece di cominciare a impegnarsi". Formigoni ha affidato la gestione dell’evento al sottosegretario Paolo Alli, fresco di nomina

La differenza tra un manager italiano e uno americano, francese o tedesco? «Uno contro uno vince di gran lunga l’italiano. Due contro due vincono bene gli italiani. Tre contro tre, gli italiani vincono di poco. La squadra italiana contro una squadra straniera? Vince sempre la straniera». A raccontare la storiella, un manager di Expo con una lunga esperienza all’estero in società di grande prestigio. E che cerca di spiegare, pur non facendosene una ragione, i troppi conflitti che accompagnano l’evento. Parole sfuggite quasi come una liberazione il giorno dopo che Vicente Gonzales Loscertales, il segretario generale del Bie con le 552 pagine del Dossier di registrazione finalmente in mano, ha dato atto a Milano di «aver fatto un lavoro eccellente». Anticipando già un probabile voto favorevole dell’assemblea dei 152 Paesi convocata per novembre e definendo il progetto addirittura «visionario», un «piano straordinario che introduce una nuova concezione di Expo, un nuovo modello che servirà anche per il futuro». Parole che restituiscono un po’ di serenità all’amministratore delegato Lucio Stanca, ma che non gli impediscono di chiedere che finalmente i troppi gufi si allontanino da Expo. Che si allontani chi sta «aspettando il passaggio del suo cadavere». Puntando alla sua poltrona. «In troppi stanno lì a guardare. Possibile che non si capisca come questo progetto sia importante non solo per Milano, ma per l’intero sistema Italia? Possibile che non si veda che c’è bisogno della collaborazione di tutti?». Istituzioni e privati. «Eppure sembra che stiano ancora tutti lì a guardare come va a finire, prima di decidere di impegnarsi». Esempi? Chi l’ha detto lo negherà anche sotto tortura, ma sembra che la Wolksvagen stia già considerando un progetto di collaborazione, mentre la Fiat non ha ancora nemmeno risposto ai tentativi di contatto partiti dal quartier generale di Expo. Certo, cinque anni di distanza dall’inaugurazione dell’evento sono «un tempo biblico, impossibile per un privato pianificare un’investimento così a lungo termine», ma certo un po’ più di calore intorno al progetto farebbe di certo più felici Stanca e i suoi manager. Ben altro attivismo, invece, si nota in Regione. Dove il governatore Roberto Formigoni ha nominato nella sua nuova giunta Paolo Alli sottosegretario all’Attuazione del programma e ad Expo 2015. Qualcuno già vede le mani del governatore sull’evento, certo questo è un ben preciso segnale di interesse. Anche perché Formigoni ha precisato che «il compito di seguire Expo è del presidente e il presidente affida gli aspetti gestionali al sottosegretario Paolo Alli». A cominciare dall’acquisto delle aree di Rho-Pero di proprietà della Fondazione Fiera e della famiglia Cabassi.

Un nodo che il governatore intende sciogliere costituendo una società a capitale pubblico incaricata dell’acquisto. «Stiamo aspettando una proposta, giudico positiva la soluzione che è stata trovata perché se l’area è acquistata da un ente pubblico, questo fattore è una garanzia che i benefici restino alle collettività».

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