Ferruccio Gattuso
Undici film in un quarto di secolo: non si può dire che Jim Jarmusch da Akron, Ohio, sia un cineasta bulimico, come ad esempio Woody Allen, e nemmeno anoressico come Terrence Malick, un tipo da cinque film (uno in arrivo) in 36 anni. Una cosa, però, è certa: se Jarmusch si piazza dietro la macchina da presa è per un buon motivo e una buona idea. Per lo più scritta da lui.
Broken Flowers, imminente nelle sale milanesi, si trasforma così in un appuntamento per cinefili, tanto più che le anticipazioni della critica Usa, e di quella italiana che «già sa», sono tendenti al plauso. Chi volesse studiare la lezione prima del cine-weekend può sempre acciuffare i dvd dei film di Jarmusch presenti in catalogo: Daunbailò (Medusa), Dead Man (Medusa) e Ghost Dog (Elle U), senza contare lo straordinario poker calato per linverno da Dolmen Home Video: Permanent Vacation, Stranger Than Paradise, Taxisti di notte e Mystery Train. Serviranno a comprendere la contagiosa malinconia di Bill Murray, grande protagonista di «Broken Flowers» per il quale Jarmusch ha scritto espressamente la parte: Don è un single di successo, che un giorno scopre di avere, in giro per lAmerica, un figlio di 19 anni. Quale delle donne amate ne è la madre? Su consiglio di un vicino di casa (Jeffrey Wright, il cui irresistibile accento subirà linesorabile ghigliottina del doppiaggio), si arma di una missione e di unastuzia: presentarsi dalle «ex» stringendo un mazzo di fiori rosa. Va da sé che per il Nostro sarà un viaggio geografico e dellanima.
«Una meravigliosa collaborazione tra talenti singolari - è il giudizio di Now Playing Magazine su Jarmusch & Murray - Forse Broken Flowers (letteralmente, «fiori spezzati») non ha un sapore adatto al palato del grande pubblico, ma parla in modo eloquente a ciò che di spezzato cè in noi». Sul lunare personaggio interpretato da Bill Murray insiste il Los Angeles Daily News: «Un uomo - scrive - che resterà nella memoria dello spettatore per molto tempo». Analoga opinione quella di Wafflemovies.com, che consiglia di «andare a vedere Bill Murray in unennesima interpretazione da Oscar». Il film convince il Boston Herald, per cui «la felice combinazione tra il tocco consumato di Jarmusch e lottimo cast merita di essere vista». Efilmcritic.com la butta sul filosofico: «Murray fa ciò che i grandi attori sanno fare: usano un film come mezzo per rivelare qualcosa di sé stessi». Il più autorevole New York Times invece è sicuro del fatto che «con lultimo toccante film di Jarmusch, Murray riafferma il proprio status di miglior attore di commedia contemporaneo».
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