"Basel, la Fiera delle fiere dove l’arte è oltre il canone"

Alla vigilia della kermesse in Svizzera, il direttore Vincenzo De Bellis parla del mondo del collezionismo di oggi

"Basel, la Fiera delle fiere dove l’arte è oltre il canone"

Basilea val bene una «Messe»: che in elvetico sta per Fiera, nella fattispecie la più importante kermesse al mondo per l'arte contemporanea. Alla vigilia di Art Basel, che aprirà i battenti al pubblico giovedì 19 giugno fino a domenica, abbiamo incontrato Vincenzo De Bellis, direttore della fiera nelle sue quattro sedi (oltre a Basilea, Hong Kong, Parigi e Miami), nonché delle piattaforme espositive.

Art Basel apre a poca distanza di tempo dall'edizione di Hong Kong; la congiuntura di incertezza spinge il grande collezionismo alla cautela. Che edizione vi aspettate?

«Abbiamo assistito a un continuo rallentamento del segmento alto del mercato, dovuto a incertezze geopolitiche e al cambiamento dei comportamenti dei collezionisti. Tuttavia, l'Art Basel e UBS Global Art Market Report 2025 ha evidenziato una crescita di nuovi acquirenti, insieme a un aumento del volume delle vendite e delle transazioni realizzate in fiera. La recente edizione di Art Basel Hong Kong ha confermato questa dinamica, con vendite solide e un forte coinvolgimento sia da parte di un pubblico consolidato che di nuovi visitatori provenienti dall'Asia e da tutto il mondo - tendenze che continueremo a monitorare con attenzione nei prossimi mesi. Proseguiremo con questo slancio anche a Basilea, dove accoglieremo 289 gallerie internazionali che presenteranno opere eccezionali in tutti i media, dai pionieri dell'arte moderna alle voci contemporanee più di ricerca. Sarà un'edizione che metterà in luce ciò che Art Basel sa fare meglio: proposta di presentazioni curate con rigore dalle migliori gallerie al mondo, dando al contemporaneo spazio a nuove voci capaci di ampliare e mettere in discussione il canone dominante».

Art Basel è il termometro del collezionismo internazionale sul contemporaneo. Dove sta andando il mercato?

«Il mercato sta attraversando una fase di ricalibrazione strategica, influenzata da fattori geopolitici e cambiamenti nei comportamenti dei collezionisti. Tuttavia, i risultati positivi delle recenti aste a Londra, Hong Kong e New York, uniti al successo di Art Basel Hong Kong, indicano un'attività di mercato ancora vivace e dinamica. Guardando al 2025, il Art Basel e UBS Global Art Market Report 2025 rileva che l'80% dei galleristi prevede vendite stabili o in crescita. L'ottimismo è più marcato nel segmento medio del mercato - tra 500mila e 1 milione di dollari - dove il 51% dei galleristi si aspetta un aumento delle vendite. Tra i dealer più grandi - con fatturato superiore ai 10 milioni - la maggior parte prevede stabilità, mentre tra quelli con fatturato inferiore ai 500mila dollari c'è una maggiore polarizzazione, ma anche speranza in un anno positivo».

Saranno presenti le gallerie più importanti e le star del contemporaneo. Ci sono ancora artisti su cui investire? E gli artisti italiani, come stanno?

«Nuove voci artistiche e prospettive inedite emergono costantemente, e c'è una crescente attenzione verso quegli artisti che sono storicamente esclusi dalle narrazioni ufficiali. Gli artisti italiani continuano ad avere un impatto significativo sulla scena globale. Le gallerie italiane hanno da sempre una forte presenza ad Art Basel, e molte di loro presenteranno opere di artisti italiani. Ad esempio, la galleria milanese M77 si proporrà nella sezione Feature opere storiche degli anni '60 di Grazia Varisco e Nanda Vigo, mentre Repetto Gallery presenterà un focus su Mirella Bentivoglio. Mazzoleni (Torino) porterà nel settore Gallerie maestri italiani del Novecento come Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Piero Manzoni e Salvo. Anche il settore Unlimited vedrà una forte presenza italiana: Mimmo Paladino sarà protagonista con la Galleria Cardi, Michelangelo Pistoletto con Galleria Continua, e Mario Merz con Sprovieri e Tucci Russo. Tra le voci più giovani, Arcangelo Sassolino sarà presente ad Unlimited con Galleria Continua, Galleria dello Scudo e Repetto Gallery, mentre Marinella Senatore presenterà un grande progetto con la Galleria Mazzoleni. Infine, Francesco Arena sarà parte della sezione Parcours con un'opera rappresentata dalle gallerie Sprovieri di Londra e Raffaella Cortese di Milano».

Quali le novità di questa edizione e quali le differenze rispetto a Miami e Hong Kong?

«Quest'anno debutterà Premiere, un nuovo settore dedicato a opere recentissime, realizzate negli ultimi cinque anni da un massimo di tre artisti. Premiere offrirà alle gallerie una piattaforma per mostrare le voci più innovative. Dieci gallerie parteciperanno a questa sezione inaugurale, tra cui tre nuovi espositori: Edel Assanti, Londra, Kosaku Kanechika, Tokyo, e Sweetwater, Berlino. Un'altra novità è l'Art Basel Awards Summit, che celebra i 36 visionari premiati con la prima edizione degli Art Basel Awards, un programma unico nel settore, realizzato in partnership con BOSS. I premiati saranno onorati durante un ricevimento speciale e saranno protagonisti del Summit, ovvero un programma di conversazioni pubbliche che si terrà venerdì 20 giugno a nell'Auditorium della fiera. Ogni fiera di Art Basel è modellata sulla città che la ospita. A Basilea oltre il 50% degli espositori ha sede in Europa, ma accoglieremo anche molte gallerie provenienti da tutto il mondo. Il programma culturale della città completerà l'esperienza, con mostre di grande rilevanza in istituzioni come il Kunstmuseum Basel, la Fondation Beyeler, la Kunsthalle Basel e lo Schaulager».

Alcuni analisti ritengono che il destino delle fiere sia segnato, a vantaggio delle case d'asta...

«Le fiere continuano a rappresentare il canale principale per le gallerie per entrare in contatto con nuovi collezionisti, giocando un ruolo fondamentale per la crescita del mercato. Cito nuovamente l'Art Basel and UBS Global Art Market Report 2025, che conferma come le vendite in fiera siano aumentate rispetto all'anno precedente, e che quasi la metà delle vendite realizzate nel 2024 siano state concluse con nuovi acquirenti. Ma il valore delle fiere va ben oltre la dimensione commerciale. Le fiere sono luoghi vivi, in cui ci si incontra, si conversa, si costruiscono relazioni di fiducia. Sono spazi dove il pubblico può vivere l'arte in prima persona, immergendosi nelle opere, percependone la materia, la scala, l'energia. È un'esperienza diretta, sensoriale ed emotiva, che nessuna piattaforma digitale o casa d'aste può replicare davvero. Il nostro ruolo, tuttavia, non si limita a facilitare le vendite: è anche quello di contribuire alla formazione di nuovi collezionisti, di ampliare l'ecosistema, di sviluppare mercati e di costruire comunità culturali. E questo le fiere lo fanno infinitamente meglio delle aste.

È proprio con questa visione che abbiamo lanciato di recente Art Basel Qatar, la nostra nuova fiera che debutterà a Doha nel febbraio 2026, con l'obiettivo di accompagnare e rafforzare la crescita del mercato nella regione MENA».

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