
Prima di volare in Giappone, dove prenderà parte all’Expo 2025 di Osaka esponendo nel Padiglione Italiano, Francesca Leone presenta alla GNAM un’installazione che dà forma a un deserto interiore, costruito attraverso sogni e memorie personali.
L’opera
È intitolata Zzz…desert, ed è un ambiente immersivo fatto di suoni e suggestioni naturali, evocativo degli scenari aridi che hanno segnato la cinematografia del padre dell’artista. Una serie di sculture in metallo, raffiguranti rocce desertiche e rose vivaci che si fonde con la colonna sonora di Marco Turriziani, che intreccia il ronzio delle api, il fruscio del vento e vibrazioni metalliche.
La sua filosofia creativa
La pratica creativa di Francesca Leone si fonda sulla filosofia del riuso, con un particolare focus sul recupero di materiali di scarto. Le lamiere, frutto di una ricerca paziente nei cantieri abbandonati e nei luoghi dismessi, diventano protagoniste delle sue opere, portatrici di tracce indelebili del passaggio del tempo. Quest’ultimo, con il suo incessante scorrere, ha eroso, arrugginito e ossidato le superfici metalliche, assumendo il ruolo di coautore nelle sculture che l’artista modella e dipinge con attenzione.
Nelle sculture di rocce e rose, le vivaci tonalità cromatiche entrano in dialogo con il processo di degrado, dando nuova vita alla materia. Mosso da una consapevolezza ecologica raffinata, l’artista riesce a superare l’effetto del tempo, trasformando il metallo in una forma rigenerata.
L’esposizione, realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo, vede il prestito di una delle rose che fanno parte dell’opera, mentre le altre due, donate da Francesca Leone alla GNAM, arricchiranno la collezione permanente del museo e saranno in seguito esposte nel Giardino Aldrovandi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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