
Il filosofo sudcoreano Byung Chul Han si aprirebbe molto probabilmente In un rassicurato sorriso se entrasse nei giganteschi padiglioni di Mercanteinfiera, la più grande manifestazione dedicata al collezionismo che si tiene fino a domenica a Parma. Sarebbe felice di vedere il ritorno dell’emozione anche in un mondo artistico che purtroppo non sfugge all’inafferrabile liquidità delle “ non cose”, e passeggerebbe ore e ore tra i mille espositori di un’arte “vissuta” che finalmente racconta la storia del bello in un’affascinante narrazione delle passioni umane per tutti i settori della creatività, dall’antiquariato al design, dagli orologi ai giocattoli antichi, dalla moda vintage all’oggettistica.
E’ un’affascinante, elettrizzante, gigantesca “wundekammer” quella che si presenta agli occhi dei visitatori, tra cui molti personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo ma anche molti buyers con dall’occhio esperto e pronto a scovare il capolavoro da ripresentare con prezzo moltiplicato nei vellutati stand delle fiere “fighette” tra moquettes, luci soffuse e calici di champagne. Ma qui a Parma, dove casomai scorre il lambrusco ad innaffiare taglieri di culatello, l’arte scende finalmente su questa Terra, quale sano antidoto ad un mercato dell’arte che in questi decenni si è gonfiato a dismisura in una bolla speculativa che ha trasformato l’opera in un titolo finanziario da acquistare possibilmente con l’ausilio di intermediari, salvo poi depositarla in un anonimo caveau svizzero. Invece Mercanteinfiera è una kermesse che scalda il cuore, un tuffo tra bellezze da scovare come in un gigantesco mercato delle pulci in cui i capolavori si possono scovare tra memorabilia insospettabili che lasciano a bocca aperta. Un viaggio straordinario nella memoria e nello stile che attraversa secoli di storia dell’arte e del gusto, con migliaia di oggetti unici in mostra tra gli stand dei due grandi padiglioni espositivi, dove si scoprono chicche curiose, pezzi da museo e autentiche rarità.
Ogni stand ha la sua storia da raccontare, ma alcune memorabilia hanno davvero catturato l’attenzione del pubblico e dei collezionisti più appassionati: come una scarpa gigante anni ’60-70 trasformata in una vetrinetta con mensole che affascina per ironia e originalità, la Divina Commedia più grande illustrata al mondo, un’opera monumentale che unisce arte e letteratura, un Phonolamp degli anni ’20, ibrido tra lampada e fonografo che rappresenta una raffinata invenzione d’epoca dal fascino déco. E poi ancora uno straordinario Symphonium funzionante di fine ’800, uno dei primi strumenti meccanici a dischi per la riproduzione musicale, un elegante e raro biliardino dei primi del ’900, testimone delle origini del gioco da tavolo più amato, una bicicletta con ruote in legno, autentico esempio di ingegneria ciclistica storica.
Ma anche l’arte, quella “seria”, è riccamente rappresentata. Nel padiglione 6, dedicato principalmente al design, Le Choses Françaises propone un meraviglioso mobile giapponese del ’700 con finiture in foglia oro, Ela Gioielli punta su pezzi da collezione come un anello Van Cleef anni ’60 da 75.000 euro, un bracciale Art Déco anni ’30, una spilla double clip, e una collana anni ’60; nello stand JUKE BOX & CINEBOX è in mostra un Cinebox del 1940 con bobina 8mm USA, una vera macchina del tempo audiovisiva; all’Expo Gaetano Pesce, poi, anche pezzi straordinari come una specchiera di Nanda Vigo, un’opera di Burano Palma, e solo 8 pezzi originali di Andrea Branzi, oltre a una lampada e divani Bambole disegnati per il negozio di Lapo Elkann. Ma parliamo di sono aghi in un meraviglioso pagliaio, perché Mercanteinfiera continua a confermarsi uno degli appuntamenti più attesi per gli operatori del settore, i collezionisti e i semplici appassionati, offrendo un mix perfetto tra cultura materiale, storia dell’arte e tendenze del gusto.
In un momento in cui l’interesse per il design d’autore e gli oggetti del passato è in forte crescita, la manifestazione rappresenta anche un’interessante opportunità per investimenti di valore; e c’è tempo fino a domenica per lasciarsi sorprendere da questa fiera unica nel suo genere, dove ogni oggetto racconta una storia e ogni corridoio è un viaggio nel tempo.