Gli artisti voltresi dei secoli passati

Gli artisti voltresi dei secoli passati

Continua instancabile l'azione dell’Associazione Culturale le Voltritudini. Questa volta, gli autori Andrea Boccone e Angelo Nesta escono con un libro improntato sulla tradizione pittorica che i voltresi hanno sempre coltivato nei secoli: dai graffiti sulle rocce, sempre presenti nel territorio, alle pitture paleocristiane, ai mosaici greco bizantini, alla necessità di pitturare le abitazioni per distinguere dal mare da lungi. La rassegna di questo peculiare lavoro di ricerca però, si accontenta di partire da meno lontano nel tempo, dal 1300 ad esempio. Si apre il sipario con una nutrita documentazione sul maestro Nicolò da Voltri, si fa cenno a Francesco Neri Da Voltri e a Fra Daniello Da Voltri. Dopo un vuoto di circa 100 anni si approda ad un francescano del Cinquecento, Fra Simone da Carnoli (La cena del Signore in Santa Maria degli Angeli). Non hanno certo bisogno di presentazione i due grandi seicentisti voltresi Gio Andrea Ansaldo e Orazio De Ferrari con l'aggiunta di aneddoti trascurati da altri autori e oggi divenuti di attualità. Alcuni come i due Langetti, Filippo e Gio Batta, a Voltri ci sono soltanto nati, in quanto in tenera età, il primo prende la via di Firenze (la partita a carte) e l'altro, genio barocco, il più famoso, quella di Venezia (Morte di Archimede) anche se in uno dei loro quadri si firmano con fedeltà alla patria, firmandosi Da Voltri. Lo scultore Nicolò Tassara detto lo Schitta è attivo fra il Seicento e i primi del Settecento a Campo Ligure, seguono Giuseppe Canepa e i suoi allievi Monteverde e Muzio che sfondano nel 1800. Gerolamo Graffigna notissimo a Toirano e Pietra Ligure. Il puro sangue Lazzaro Luxardo (1865-1949), Benvenuto detto il «Massucco», lo scultore Giuseppe Graffigna, Traverso, Levrero, il Grixiu, Carlo Nardelli e Luciano Boccone chiudono la rassegna. Un totale di 140 intense pagine con foto delle opere più famose. Completano il finale opere di artisti che hanno lasciato una traccia pittorica sul territorio voltrese, pur non essendo nati a Voltri: Gainotti, Aicardi, Montanella, Frascheri. Mancano purtroppo i quadri del convento di San Francesco, fortunatamente ritornati, dopo rapimento e oggi in deposito presso i cappuccini di Via XX Settembre.

Gli autori hanno scavato nei ricordi dei discendenti che hanno aperto i forzieri della memoria, non già, per quelli famosi che basta prendere i testi per, ma per quelli meno noti come Gerolamo Graffigna che a Toirano e dintorni ha affrescato intere chiese. Il libro sarà a disposizione dei cittadini in occasione delle fiere di primavera in passeggiata.

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