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Arval e la mobilità elettrica «Le aziende sono pronte Manca la programmazione»

«Il rispetto dell’ambiente, delle persone e della società è il punto focale della nostra idea di responsabilità sociale». Su quest’affermazione si è costruita la partecipazione di Arval alla terza edizione di «Viva l’auto», manifestazione svoltasi il mese scorso a Torino con lo scopo di celebrare il settore delle quattro ruote in qualità di vero motore dell’economia ed esempio virtuoso di investimenti per il bene comune (ambiente e sicurezza).
La società di noleggio a lungo termine e gestione flotte aziendali del gruppo Bnp Paribas, che muove sul territorio nazionale oltre 135mila driver ed è guidata in Italia da Paolo Ghinolfi, opera da tempo a favore della diffusione di una nuova «cultura della mobilità». Un concetto ampio che coinvolge tutta la filiera e tutte le fasi di erogazione del servizio: dalla sensibilizzazione delle aziende alle tematiche ambientali, all’educazione dei driver, fino ad arrivare alla rete di assistenza e manutenzione delle auto.
«L’automobile elettrica rappresenta un’autentica innovazione del settore – ha sottolineato in un convegno nell’ambito di “Viva l’auto” Valeria Evangelista, Corporate social responsibility manager di Arval -; stiamo dialogando con tutte le case costruttrici per offrire alle aziende le soluzioni di mobilità che meglio si adattano alle loro esigenze.

Certo, al momento i veicoli elettrici hanno ancora prezzi d’acquisto elevati che, se considerati in un’ottica di costi di utilizzo totali, si rivelano però vantaggiosi sotto molti aspetti: permettono risparmi sulla voce carburante e generano risparmi anche su tutta una serie di altri costi indiretti (accesso libero a zone a traffico limitato, parcheggio gratuito nei centri storici, corsie preferenziali eccetera. Purtroppo, in mancanza di un approccio sistemico a livello istituzionale, queste iniziative rimangono demandate ai singoli Comuni, mentre molte aziende operano su tutto il territorio nazionale».

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