Asili, le educatrici sul piede di guerra

Il rapporto di fiducia e di collaborazione tra educatrici e Comune sembra essersi rotto definitivamente. Si inaugura l’era del muro contro muro con le educatrici sul piede di guerra. «Continuano le assemblee che abbiamo fatto in tutto questo periodo, fino a lunedì prossimo - spiega Tatiana Cazzaniga, della Cgil funzione pubblica - assemblee che hanno visto una partecipazione massiccia da parte delle colleghe. Mercoledì e giovedì, invece, si sciopera: dopo il concentramento in piazza San Babila ci sposteremo davanti a Palazzo Marino, dove, nel pomeriggio, è in corso il consiglio comunale. Mercoledì, invece, alle 15,30 appuntamento a villa Litta per la merenda: sarà un momento di incontro tra operatori e famiglie per discutere dei problemi dell’infanzia».
«Questo luglio è un inganno, qualità tutto l’anno», lo striscione che campeggia nella sede Rsu di via Borsieri: secondo le sigle sindacali, infatti, i dati ufficiali forniti da Palazzo Marino sul funzionamento degli asili nido e delle scuole d’infanzia, non risponderebbero alla realtà e non avrebbero garantito quella qualità richiesta a gran voce dai genitori. «Non c’è qualità del servizio nemmeno durante l’anno - spiegano le educatrici - siamo sotto organico: le maternità non vengono sostituite, le educatrici sono costrette a fare gli straordinari, diventati ormai la norma. In queste condizioni ci limitiamo ad accudire i bambini, non si può pensare che venga garantito un programma didattico». Se deve essere guerra che guerra sia, sembra essere il motto delle sigle sindacali che annunciano minacciose: «Questo è solo l’inizio: i nostri legali sono pronti a intervenire contro i provvedimenti che l’amministrazione comunale vorrà prendere. È finita - la parola conclusiva - la nostra disponibilità con l’amministrazione a far funzionare i servizi, nonostante le storiche carenze: da settembre basta con la collaborazione e con gli straordinari». Le accuse dei sindacati non smuovono di un millimetro l’inflessibile assessore alle Politiche Sociali Mariolina Moioli: «I dati che ho a disposizione mi dicono che dal 2 luglio tutti i 65 asili nido hanno funzionato regolarmente. È vero che in alcuni casi hanno svolto un orario ridotto, questo però, a causa della partecipazione delle educatrici alle assemblee sindacali. Non solo, lo stesso discorso vale per quelle insegnanti che non hanno comunicato con sufficiente anticipo il giorno di assenza, per malattia o per altri motivi, o la loro adesione all’assemblea. Il risultato? I disagi li hanno pagati i cittadini. Sia ben chiaro - ribadisce la Moioli - che prenderemo tutti i provvedimenti necessari, sia nei confronti di chi ha disatteso gli ordini di servizio, sia verso chi ha partecipato alle assemblee. Abbiamo monitorato la situazione giorno per giorno». Non solo, la Moioli ci tiene a ricordare l’origine della bufera: la richiesta formale da parte di tutti i consigli di istituto di avere insegnanti di ruolo anche nei centri estivi, a differenza degli scorsi anni quando prestavano servizio solo le educatrici volontarie, precarie e cooperative. «I genitori hanno chiesto di avere anche a luglio insegnanti di ruolo, che conoscessero i propri figli e che potessero portare avanti il programma didattico.

La legge regionale fissa il termine dell’anno scolastico al 31 luglio - ribadisce l’assessore - quindi le “insegnanti“ sono tenute a lavorare. Ringrazio tutte le educatrici che con grande senso di responsabilità hanno prestato servizio. Cosa succederà giovedì con lo sciopero? Mi auguro di poter assicurare il servizio ma, ovviamente, non lo posso garantire».

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