Asili, la Moioli apre ai clandestini La Cdl protesta: «Non cediamo»

Dopo il parere del tribunale l’assessore cambierà le regole: «Prevista la dimora abituale»

(...) ieri, dopo aver riferito in commissione sull’accesso degli immigrati irregolari nelle materne. La Moioli sottolinea che il giudice «ha riconosciuto l’attività del Comune per l’integrazione» e «la volontà di accogliere tutte le domande di iscrizione, salvo i figli di clandestini che però non sono lasciati a sé ma presi in carico dai servizi sociali». Puntualizza che ad oggi «sono solo 10 i casi di bimbi che hanno presentato domanda pur essendo figli di persone completamente irregolari». Tutti gli altri «sono stati accolti e abbiamo anche registrato un aumento di domande, dimostrazione che abbiamo davvero dato a tutti», dunque anche a chi ha il permesso scaduto ma aspetta il rinnovo, «l’opportunità di iscriversi». La novità, per cui la donna marocchina ha vinto il ricorso, è il principio della «dimora abituale». «Stiamo ragionando - spiega l’assessore - come inserire questo requisito nella circolare, che vale per chi non ha il permesso, ma risiede abitualmente in città». Chi non può dimostrare nemmeno l’abituale dimora verrà dirottato ai servizi sociali: «Dove non arriverà la legge arriveremo noi, come sempre: nessun bambino sarà escluso». La Cdl, sostiene, «è compatta e mi dice di andare avanti, cioè accogliere tutti».
Parole in cui, però, Fi, An e Lega stentano a riconoscersi. «L’ordinanza è scandalosa - afferma il capogruppo di An Carlo Fidanza -, 21 pagine per dire che non c’è differenza tra rispettare o no la legge. Il Comune ha agito correttamente nel segno della legalità, comprendo che la Moioli voglia chiudere la questione nel modo meno traumatico ma visto che è diventata una battaglia di principio, noi abbiamo ragione e non transigiamo. Il Comune presenti subito ricorso». Dello stesso avviso il capogruppo di Fi, Giulio Gallera: «Siamo convinti della scelta e diciamo di percorrere ogni grado di giudizio. E chiediamo che il prossimo governo sciolga il nodo». Matteo Salvini, capogruppo della Lega, non ha partecipato alla commissione («È una farsa continuare a parlare di qualcosa che va contro quanto stabilisce la legge sull’immigrazione clandestina». Ha chiesto col segretario nazionale Giancarlo Giorgetti un incontro con la Moratti perché «dia mandato all’avvocatura di opporre reclamo: vogliamo che come segnale politico si sappia che nei nostri asili ci sono figli di persone legittimate a stare sul nostro territorio, nessun segnale di cedimento». La maggioranza, afferma la capogruppo del Pd Marilena Adamo, «è divisa, ma ci sono i primi spiragli per un esito positivo. Si apra un tavolo tra Comune e scuole statali per programmare insieme la risposta all’eventuale aumento di domanda».

Il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni confida «nella saggezza del sindaco. Nessuno, ne sono certo, vuole misurarsi in inutili e dannosi bracci di ferro sui diritti dei bambini. E poi errare è umano. Certo, perseverare...».

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