Troppo pochi e troppo costosi gli asili nido a Roma. Ogni due domande, una viene respinta dal Comune. Praticamente inesistenti i nidi aziendali. La denuncia viene da Forza Italia, che ieri in una conferenza stampa in via delle Vergini ha smentito le cifre in rosa e lottimismo del sindaco Veltroni. «Nel 2007 circa 60mila bambini da 0 a 3 anni, su un totale di 74.162 iscritti allanagrafe a giugno 2007, sono restati fuori dallasilo nido - ha affermato il coordinatore regionale Francesco Giro -. Molti non hanno fatto neppure domanda, scoraggiati dalle lunghe liste dattesa. La capitale ha una rete di 172 nidi comunali più 84 convenzionati. Troppo pochi per una metropoli come Roma. Anche lAssociazione famiglie numerose lamenta che così non si può andare avanti: occorrono più posti, più maestre, più strutture».
Dimenticato in fondo a qualche cassetto anche il progetto degli asili aziendali, che nel 2001 era stato lanciato sul piano nazionale dal governo Berlusconi e abbracciato e sostenuto a Roma dallassessore alla famiglia della prima giunta Veltroni, Pamela Pantano. «Un bando comunale dellagosto 2003 prevedeva la costruzione o la ristrutturazione di immobili da adibire a nidi e micronidi nei luoghi di lavoro - rileva il capogruppo di Forza Italia al Comune di Roma, Michele Baldi -. La Regione Lazio allepoca, con Storace, aveva stanziato 2.437.165 euro da trasferire ai proponenti come contributo alliniziativa». E alla fine che cosa è successo? «Il piano è stato cancellato ed è stata fatta fuori la stessa Pantano, lassessore più meritevole di quella giunta», rimarca Baldi.
Proprio giorni fa Veltroni ha affermato sul Sole 24 Ore: «A Roma siamo ormai vicini allobiettivo di Lisbona». Un obiettivo che prevede un asilo nido per almeno un bambino su tre entro il 2010. Le cifre di Forza Italia dicono il contrario, la distanza da quellobiettivo è siderale: nella capitale una famiglia su due vede respinta la domanda dal Comune, sette famiglie su dieci neppure provano a inoltrarla. «Eppure il Campidoglio - afferma un altro consigliere di Forza Italia, Fabio De Lillo - sostiene una spesa pro-capite più che doppia rispetto ad esempio a Milano, dove per gli asili vengono investiti 6,38 euro al giorno per bambini contro i 15,71 di Roma».
Come si tagliano le chilometriche liste di attesa? Forza Italia una ricetta ce lha: «Basterebbe la messa in sicurezza delle 1.296 scuole romane in stato di degrado e il recupero di spazi scolastici inutilizzati - propone Giro - per tagliare del 40 per cento le liste di accesso alle materne e agli asili nido». Liste che Veltroni aveva promesso di azzerare già nel suo programma elettorale del 2001.
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