Alle pendici di Monte Mario cè un asilo nido che si affaccia su un insediamento abusivo in miniatura. Due camper ammaccati dove abitano una dozzina di persone, e dallaltra parte della strada, giusto allingresso della riserva naturale, una casupola diroccata colonizzata tempo fa. Accanto stanno i giardini di piazzale Maresciallo Giardino.
Un fazzoletto di terra, adiacente lasilo comunale Mongolfiera, ridotto a latrina e a megacontenitore della spazzatura.
Uno spettacolo non proprio edificante con il quale i bambini hanno a che fare ogni volta che danno una sbirciatina oltre il recinto, presi dallo schiribizzo di vedere cosa succede nel mondo dei grandi. Un video disponibile su Youtube documenta la situazione.
«Non sopporto lidea che mia figlia assista a un simile degrado - esordisce Valentina, inorridita dallo stato di abbandono in cui versa larea antistante lasilo - così sto pensando discriverla alla materna con un anno danticipo».
Dopo le proteste dei genitori (a novembre lasilo è stato chiuso per disinfestazione e in quelloccasione molti di loro hanno guardato storto limmondezzaio vicino, definito un «ricettacolo di topi») è stata data una ripulita generale ma ciò non è bastato a quietare gli animi.
I rom sono rimasti al loro posto e, per forza di cose, il problema è sul punto di ripresentarsi, mentre lipotesi di risolverlo allorigine resta un miraggio allorizzonte. «Quando mi sono rivolta al XVII municipio - spiega Valentina - mi è stato fatto notare che, trattandosi di una famiglia rom italiana, il compito è piuttosto delicato». Tanto delicato che i nomadi di piazzale Maresciallo Giardino hanno messo salde radici.
«Vivono qui più o meno da otto anni», racconta un residente. E a guardare i camper, che da otto anni appunto sono parcheggiati in bella vista sulle strisce blu, viene da pensare che nulla sia in grado di smuoverli.
«A parte la sporcizia - afferma a ogni modo una signora che abita nella zona - non creano problemi».
«Lanno scorso - riferiscono i due - hanno malmenato un nostro collega, ora è in corso il processo».
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