Claudio Pompei
Ormai perfino i non addetti ai lavori si sono resi conto delle difficoltà della giunta Marrazzo di uscire dalle sabbie mobili rappresentate dallenorme disavanzo sanitario che continua a crescere. Messe da una parte le polemiche interne e i tentativi di scaricare ogni responsabilità sulla precedente amministrazione, restano dei fatti incontestabili: il ministro dellEconomia Tommaso Padoa-Schioppa è stato costretto ben due volte a redarguire il presidente della Regione per limpresentabilità del piano di rientro del deficit. Nellultimo incontro ha fissato le «condizioni essenziali» per il controllo della spesa - senza le quali non ci sarà alcun aiuto da parte del governo - e ha deciso di affidare ad esperti esterni larduo compito di accertare la reale consistenza del debito regionale.
Intanto, nei giorni scorsi si è tenuta una riunione che, nelle intenzioni dellassessore alla Sanità Battaglia, avrebbe dovuto rimanere «riservata», della quale, invece, siamo in grado di rivelare i retroscena. Al «vertice» hanno partecipato tutti i direttori generali della Asl per esaminare, appunto, la situazione del disavanzo sanitario. In base ai preconsuntivi, cioè al budget di spesa assegnato a ogni Asl, a settembre del 2006 il debito doveva arrestarsi a quota 1.140 milioni di euro. La somma aritmetica, a novembre, avrebbe dato, invece, il risultato di 1.250 milioni di euro, ossia 110 milioni di scostamento rispetto alle previsioni. Se così è, non si tratta proprio di bazzecole: stiamo parlando di poco meno di 220 miliardi delle vecchie lire.
Senza entrare nel merito delle cause che avrebbero provocato lennesimo sforamento del tetto di spesa delle Asl, cè da ricordare che, secondo quanto stabilito dallaccordo Stato-Regioni del 2005, in casi come questo (cioè di sforamento rispetto al budget assegnato in sede di preconsuntivo) i direttori generali della Asl dovrebbero decadere. Cosa accadrà ora? Possiamo solo ipotizzare che i manager, ognuno per la propria competenza, avranno spiegato lenorme difficoltà incontrata nel porre un freno alla spesa, con il rischio sempre incombente di dover tagliare servizi pubblici essenziali. Ma cè un altro dettaglio che, forse, può spiegare le difficoltà della giunta Marrazzo nel controllo della spesa: ne ha parlato ieri il capogruppo della Dc alla Pisana Fabio Desideri il quale ha scovato, nelle pieghe della Finanziaria regionale, la cifra di 2 milioni di euro che dovevano servire a realizzare un sistema informatico integrato per il controllo della spesa. Questa «cabina di regìa» (che prevedeva un controllo di gestione centralizzato sugli atti e sui costi delle Asl e un audit interno per la verifica del rispetto delle procedure nella formazione degli atti) doveva entrare in funzione nella scorsa primavera, almeno secondo gli annunci di Marrazzo.
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