Roma

Asl, Marrazzo divide la maggioranza

Marrazzo stecca sulle nomine dei direttori generali delle Asl regionali. Nomine che avrebbe dovuto costituire il banco di prova dell’abilità gestionale in seno alla nuova giunta. Segnare la rotta dei prossimi 5 anni di governo e lasciare che almeno il vento di cambiamento spirasse nel senso della discontinuità più volte auspicata dall’ex mezzobusto. Il vento è, sì, spirato ma per alzare un polverone polemico. Il governatore del Lazio e, nell’ipotesi anche i sei saggi da lui stesso scelti per nominare i nuovi manager ospedalieri, hanno pestato i «calli» a Prc, Ds e pure ai Comunisti italiani, tanto da sollevare le ire non solo dei capigruppo della Pisana ma anche dei segretari regionali di partito. A lanciare il sasso nello stagno, a nomine avvenute, è stato il capogruppo del Prc Ivano Peduzzi che ha parlato di «quanto Marrazzo sia ostaggio dei condizionamenti mentre dovrebbe affidarsi di più alle dinamiche politiche». E si augura che «almeno per qualche nome si ottenga la revoca immediata».

Intanto su alcuni dei nuovi manager pende la spada di Damocle di possibili ricorsi per mancanza dei requisiti richiesti dalla legge.

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