Antonella Aldrighetti
La «massa critica», appellativo coniato ad hoc dalla giunta Marrazzo per ribattezzare il deficit delle aziende sanitarie che avrebbe ereditato dalla precedente legislatura, in fondo così critica poi non dovrebbe risultare. Tanto che lex «mattatore» di «Mi manda Rai3» non ha battuto ciglia verso i nuovi direttori generali delle Asl da lui nominati che hanno deciso di chiamare a sé nuovi (e, soprattutto, costosi) professionisti e consulenti esterni allamministrazione. Almeno per quanto riguarda latteggiamento che ha tenuto la manager dellAsl Roma C, Elisabetta Paccapelo, perché a tre mesi dallinsediamento ha già fatto incetta di tre consulenti-dirigenti che, allerario regionale costeranno circa 180mila euro in più.
Una spesa di cui, almeno dando credito ad un carteggio di alcuni rappresentanti sindacali dellazienda se ne sarebbe potuto fare a meno visto che, allattivo delle graduatorie odierne, ci sarebbero almeno dodici amministrativi in attesa di ricoprire i posti rimasti vacanti. Una notizia che già da una settimana (la lettera è datata 7 novembre) dovrebbe essere approdata pure sui tavoli del governatore Piero Marrazzo e dellassessore alla sanità Augusto Battaglia senza dimenticare che, per conoscenza, ne è stata data comunicazione pure alla procura regionale della Corte dei conti.
Il motivo scatenante della «relazione nomine dirigenziali» prende spunto dal fatto che la Paccapelo ha conferito lincarico di dirigente amministrativo ad Annalisa Chinni, delegata allattività di Privacy e progetti speciali retribuita circa 47mila euro mentre, meno di due mesi dopo (con delibera 1036 del 26 ottobre) ha pure appaltato il supporto per ladeguamento della privacy con lulteriore spesa di 60mila euro a una ditta specializzata, la Skate business partner.
Laffidamento, come si evince dagli atti, è stato conferito ad «intuitu personae» ossia è di carattere fiduciario. Per cui stando così le cose saremmo di fronte a due diversi impegni di risorse per il medesimo capitolo di spesa. In un clima in cui, mentre i dirigenti interni «stanno a guardare», la giunta ulivista piange miseria chiede a gran voce un emendamento apposito alla Legge finanziaria che consenta di spalmare il presunto deficit sanitario del Lazio. Quanto poi alleffettivo riordino dellintero presidio della zona sud della città sembra che, lAsl Roma C sia la capofila del «piano tagli» previsto dallassessore Battaglia.
Ed ecco il perché. «In concomitanza con lassunzione dellincarico del nuovo direttore, al SantEugenio e al Cto, si è andata aggravando la situazione delle forniture ospedaliere necessarie per il regolare svolgimento delle attività dei reparti di terapia intensiva di ematologia ed oncologia - spiega il capogruppo dellUdc Luciano Ciocchetti -. È stata riscontrata la mancanza di medicinali salvavita, kit monouso per le sale operatorie, pellicole radiografiche necessarie per gli esami ambulatoriali e dei reparti di degenza. A queste mancanze si somma il mancato rinnovo dei contratti dei medici di anestesia, radiologia e trapianti dorgani».
È curioso che invece al loro posto siano stati ingaggiati professionisti a tempo determinato. Infatti scorrendo gli atti siglati dalla Paccapelo troviamo oltre a quello della «privacy manager» anche altri due incarichi «rosa»: uno a Sabrina Cenciarelli come responsabile del servizio Bilancio per altri 47mila euro e laltro, a Marinella DInnocenzo come direttore delle Politiche del personale per 81.500 euro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.