Gian Piero Milanetti
Centralini sempre occupati. Dischi incantati che ripetono per decine di volte le stesse informazioni. Operatori irraggiungibili. Telefoni che suonano a vuoto per ore e bloccano gli apparecchi di chi chiama. Recapiti assenti sugli elenchi e sbagliati sui siti internet. Contattare le aziende sanitarie locali romane alzando la cornetta è unimpresa. Occorrono una grande dose di fortuna, santa pazienza, testardaggine, e... almeno un giorno di ferie. Bene che vada bisogna aspettare un centinaio di squilli prima che qualcuno risponda (in qualche raro caso, dobbiamo ammetterlo, con gentilezza e professionalità). Per lo più, ci si deve districare tra voci preregistrate, segnali di occupato, cadute di linee, silenzi improvvisi, linee disconnesse, stralci di conversazioni in romanesco degli operatori telefonici.
Il comun denominatore di tutte le Asl romane è il disservizio. Andiamo per ordine alfabetico. Azienda sanitaria locale Roma/A. Lo spazio nellelenco telefonico occupa tre quarti di pagina, ma non cè il numero telefonico di nessun centralino. Sotto lintestazione dellAsl ci sono solo il numero di un fax e il numero verde per le prenotazioni telefoniche R.e.c.u.p. Allora cerchiamo sul sito internet www.asl.rma.rm.it/. Qui, i numeri dei centralini ci sono, sono cinque. Sembrano molti. In realtà sono insufficienti alla bisogna anche in questo caso visto che dellaltro lato non cè chi alza la cornetta.
Abbiamo provato a chiamare quello del IV distretto: 872841 (più lo 06). Proviamo alle 12 di sabato 11 marzo (lorario per quel giorno prefestivo è 8-13.30). Il telefono suona a vuoto per due minuti e poi cade la linea. Riproviamo due giorni dopo, lunedì 13 marzo, orario prolungato, alle 14,36 e accade esattamente la stessa cosa.
Ancora peggiore il servizio dellAzienda sanitaria locale Roma B. Proviamo a chiamare il centralino (06.41431) una prima volta alle 9,39 di venerdì 10 marzo. Dopo 45 secondi di istruzioni, digitiamo il numero 9 per parlare con loperatore. Altri 20 secondi e la linea cade. Poi riparte il disco delle istruzioni. Torna il segnale di occupato. Dopo 6 minuti di inutile attesa, proviamo a riattaccare per fare un altro tentativo, ma - sopresa! - non cè modo di riottenere la linea libera. Il telefono continua a dare il segnale di occupato, anche dopo aver riattaccato più volte la cornetta. Ed è impossibile liberare la linea. Aspettiamo fino alle 11. Poi, ci riusciamo staccando e riattaccando la spina del telefono! Ma al secondo tentativo, due giorni dopo, va forse ancora peggio. Digitiamo ancora il 9. La linea suona a vuoto, cade, riparte il disco. Dopo 9 minuti esatti risponde un operatore che ci chiede di attendere per linterno desiderato. Dopo pochi secondi, però la linea cade. Riattacchiamo per fare un altro tentativo. Ma la linea non si libera. E stavolta non serve neanche staccare la spina. Chiamiamo il centralino della Asl Roma C (06.51001) il 10 marzo alle 11. Il telefono suona a vuoto per 10 minuti: nessuna risposta. Riproviamo il 16 marzo, alle 11 e 56. Stavolta, dobbiamo riconoscerlo, il servizio è molto più efficiente: dopo 42 secondi risponde un operatore che fornisce rapidamente il recapito richiesto. Tra i peggiori, il servizio telefonico della Asl Roma D. L11 marzo chiamiamo il centralino (06.522877031) per la prima volta, alle ore 11. Il telefono suona a vuoto per 62 secondi poi cade la linea. Tentiamo di nuovo giovedì 16 marzo, alle 11 e 58. Questa volta la linea cade dopo 14 secondi. Richiamiamo alle 12 e 12 e la linea risulta occupata. Lultima Asl che proviamo a contattare via telefono è la Roma E. Chiamiamo il centralino (06.68351) venerdì 10 marzo alle 11.15. La voce registrata di una signora ci prega di «rimanere in linea per non perdere la priorità acquisita».
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