da Milano
La guerra tra Asm Brescia e Aem Milano sembra non finire mai: ieri lultima puntata. Lunedì Aem Milano aveva appena firmato un protocollo di intesa con Acsm Como per salire al 20% nella società lariana e subito è arrivata la notizia, diffusa da Radiocor e confermata dagli interessati: Asm Brescia si è fatta avanti con una «comunicazione di interesse», candidandosi a una partnership con i comaschi, in alternativa ai milanesi. E pensare che appena pochi mesi fa Giuliano Zuccoli, presidente e ad di Aem, aveva lanciato una proposta a Renzo Capra, il suo omologo in Asm: «Mettiamo assieme le due società», lasciando da parte le vecchie ruggini. E Capra non aveva risposto di no, ma neanche di sì. Non che la situazione politica faciliti la vita dei due protagonisti: Milano fa capo a una giunta di centrodestra, Brescia a una di centrosinistra. E fra un mese ci sono le elezioni.
Ma a dire il vero più che la situazione politica, contano i due personaggi e persino la situazione geografica: tentativi di alleanza tra le due società sono stati fatti negli scorsi anni, tutti abortiti. Poi Aem Milano si è mossa per entrare in Edison, e Asm si è mossa anchessa, dopo aver tentato un accordo con i milanesi, non andato a buon fine. Aem ha cercato unalleanza con Enìa, per farla entrare in Delmi, la società che ha assunto il controllo di Edison assieme a Edf. Ma anche Asm si è fatta avanti con Enìa. E adesso tocca ad Acsm. Zuccoli e Capra non si amano anche perchè, in fondo, si muovono nello stesso pollaio: la Lombardia. E due galli nello stesso pollaio sono destinati a beccarsi. Finora quello più grosso ha sempre vinto.
Nel frattempo i francesi sbarcano in Italia in quasi tutti i settori, in Francia sbarrano (o tentano di sbarrare) la strada a Enel fondendo Suez con Gaz de France, che insieme valgono una settantina di miliardi.
Ieri sera, infine, Acsm Como ha precisato che «non esistono nè proposte nè ipotesi di accordo diverse» da quella già siglata lunedì con Aem Milano. Come dire: grazie, ma cè già Milano.
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