Asm ed Enìa verso l’alleanza

da Milano

Prove di aggregazione fra Enìa, la multiutility nata dalla fusione di Amps Parma, Agac Reggio Emilia e Tesa Piacenza, e Asm Brescia. I sindaci dei quattro comuni azionisti si sono incontrati per avviare un’ipotesi di lavoro che potrebbe avere come sbocco una fusione fra le due società o una alleanza ancora da definire. «L’esito è tutto da verificare, ma da entrambe le parti c’è una grande disponibilità» ha detto all’agenzia Reuters il sindaco di Piacenza Roberto Reggi. Il summit a quattro svoltosi mercoledì a Piacenza con il primo cittadino di Brescia Paolo Corsini è stato di tipo politico. «Adesso daremo un mandato a livello più tecnico al cda di Enìa per trattare con Asm» ha spiegato il sindaco. Due giorni fa l’ad della multiutility emiliana, Uris Cantarelli, ha annunciato che la ex municipalizzata - Enìa ha rilevato il 15% di Delmi, società che detiene il 50% di Transalpina di Energia, la holding che controlla Edison - punta a sbarcare in Piazza Affari nella seconda metà del 2006, collocando il 25-30% del capitale. «L’aggregazione con Asm potrebbe essere un modo per entrare in Borsa», sottolinea Reggi. «Da un’eventuale aggregazione fra due società, che hanno alle spalle partner industriali, come Edison ed Endesa, nascerebbe la prima multiutility italiana», ha detto il sindaco di Reggio Emilia.

La fusione fra le due società creerebbe, infatti, un colosso con oltre 2 miliardi di ricavi. Sono 108 i comuni serviti da Enìa nel 2004 per circa un milione di abitanti. Lo scorso anno il fatturato del gruppo si è attestato a 880 milioni.

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