Asm vola grazie al «buy» di Citigroup

Il Comune di Milano vuole salire in Aem prima della fusione con Brescia

da Milano

Asm protagonista della giornata a Piazza Affari: il titolo ha chiuso in rialzo del 5,06% a 3,7 euro, complice la raccomandazione di Citigroup. In un report pubblicato in mattinata, la società di rating ha infatti avviato la copertura della municipalizzata bresciana con giudizio «buy», considerando positivo il progetto di fusione con Aem, da cui dovrebbe nascere il nuovo polo elettrico del Nord. Ma anche nel caso in cui il progetto non andasse in porto, secondo Citigroup potrebbe farsi avanti, per un’integrazione con Asm, la multiutility emilano-romagnola Hera. L’intesa tra la municipalizzata bresciana e quella milanese dovrebbe comunque essere operativa, secondo quanto annunciato dal presidente di Aem, Giuliano Zuccoli, entro la prima metà del 2007. Ieri, però, il Comune di Milano ha annunciato l’intenzione di aumentare, attraverso conferimenti, la sua partecipazione nella multiutility a una quota di circa il 50% del capitale, prima dell’annunciata integrazione con Asm. «C’è la volontà di non perdere il controllo della società, il progetto è quello di conferire il settore acqua e l’Amsa al fine di arrivare a detenere la maggioranza», dice una fonte vicina alla vicenda. L’aumento della partecipazione potrebbe avvenire con un aumento di capitale riservato al Comune a fronte del conferimento degli asset.
L’operazione avrebbe come primo effetto lo spostamento a favore di Milano dei pesi che le due amministrazioni avranno nella futura società integrata, almeno rispetto ai valori attuali. Milano detiene il 43% di Aem Milano, che capitalizza in Borsa 3,7 miliardi circa, Brescia il 69% di Asm che vale 2,8 miliardi. Con le quote su questi livelli la partecipazione in mano al Comune di Brescia vale circa 350 milioni in più rispetto a quella di Milano. Se il Comune salisse sopra il 50% della ex-municipalizzata i valori in campo, però, si avvicinerebbero notevolmente, mettendo le due amministrazioni in situazione di quasi parità. Bisogna però considerare che Aem Milano ha emesso un bond convertibile in circa l’8% del capitale: prima della scadenza, quindi, il Comune dovrebbe riacquistare le obbligazioni per mantenere la partecipazione del 50% circa.
In questo modo, il Comune di Milano si garantirebbe anche il controllo del cda di Aem che potrebbe essere a rischio con un prossimo pronunciamento della Corte di giustizia europea contro la modifica dello statuto che garantisce all’amministrazione la maggioranza dei consiglieri.


Contro questa modifica, oltre che contro il collocamento in Borsa di Aem realizzato dalla precedente amministrazione, è infatti pendente un ricorso dell’Associazione dei consumatori e dei piccoli azionisti, dapprima presentato al Tar, poi approdato alla Corte europea che dovrebbe pronunciarsi intorno alla fine dell’anno.

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