Ancora morti, ancora pressioni internazionali e dai paesi arabi. Ma Assad prende tempo e cerca di resistere: Damasco prova a chiedere modifiche al memorandum della Lega Araba per linvio di osservatori, anche se lorganizzazione con sede al Cairo si prepara a respingere le richieste siriane. Secondo attivisti, la repressione ieri è costata la vita ad altre 19 persone. Ma soprattutto il segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha evocato lo spettro della guerra civile: «Penso possa scoppiare una guerra civile, con una opposizione così determinata, bene armata e finanziata» ha detto, aggiungendo che lAmerica non approva luso delle armi: «Siamo in favore delle manifestazioni pacifiche e dellopposizione non-violenta».
Oggi scade lultimatum di tre giorni imposto dai ministri arabi alla Siria perché applichi sul terreno il piano formalmente accettato «senza riserve» due settimane fa. In caso contrario, scatteranno non meglio definite sanzioni economiche. Fonti diplomatiche arabe citate dalla stampa libanese riferiscono però che la Lega Araba avrebbe già respinto gli emendamenti presentati in extremis dalla delegazione siriana. Secondo la Bbc , la Siria aveva accettato «in principio» il memorandum, chiedendo alcune modifiche, in particolare riguardo lesclusione di attivisti per i diritti umani dalla squadra di osservatori, che dovrebbe essere composta - stando alla richiesta di Damasco - solo da rappresentanti civili dei governi arabi. Riunitisi a Damasco su richiesta del regime, gli imam e i predicatori delle moschee in Siria hanno criticato fortemente il piano della Lega Araba definendolo un espediente per aprire le porte allintervento straniero nel Paese.
Ieri, un ennesimo venerdì di protesta, con cortei e manifestazioni anti-regime in circa 200 località. E altri morti, almeno diciannove, tutti civili.
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