Andare controcorrente è sempre stata la sua specialità. E ancora oggi, alla soglia dei sessanta, nonostante abbia smesso i panni della trasgressione, non ha perso il gusto di stupire. Pensate a quel che ha combinato quest'anno. Già, perché per la prima volta in Italia un cantautore pop del calibro, dello spessore e della popolarità di Renato Zero, ha deciso di produrre e commercializzare la propria musica senza multinazionali del disco. Dopo il divorzio con la Sony BMG, il 59enne cantautore romano ha infatti affidato «Presente», album numero 30 in carriera, ai discografici lodigiani di Tattica. Una scelta all'insegna dellautoproduzione, dellitalianità spinta e del «piccolo è bello», iniziativa premiata. Nello specifico: tre volte disco di platino e 250mila copie vendute.
Da «Professore» fino alla conclusiva «Dormono tutti», «Presente» ha rappresentato una sorta di rinnovata dichiarazione di intenti del «re dei sorcini» che tutto sembra volere fuorché abdicare. Canzoni con le quali l'ex eccentrica popstar non ha rinunciato nemmeno per un attimo al suo poetare popolare ma anche ironico su tutto quanto fa vita e nemmeno alle sue inconfondibili melodie ariose. Canzoni che ora fanno da ossatura portante al suo "ZeroNovetour", domani al Forum di Assago (ore 21) per lultimo di tre concerti «sold out». Un trionfo di popolo a riprova di come Renato Zero sia uno degli artisti più amati e seguiti in Italia. Dimenticate però quegli spettacoli che col crescere del suo successo erano diventati follie circensi.
Assago Il «re dei sorcini» Al Forum con ZeroNovetour
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