Asse Milano-Roma: 5 miliardi di investimenti

PROGETTI Per sviluppare l’hub romano sono previsti 3,6 miliardi. Nuovo terminal per Milano

Asse Milano-Roma: 5 miliardi di investimenti

RomaPrima rivali e oggi sorelle, Roma e Milano si alleano per cercare di competere con gli hub internazionali nella grande disfida dei cieli. E lo fanno mettendo in campo un piano di investimenti a lungo termine per Fiumicino e Malpensa: roba da 5 miliardi di euro entro il 2020 e 15 miliardi entro il 2040, con una pesante ricaduta anche in termini occupazionali: 150mila nuovi posti di lavoro nei prossimi dieci anni.
Progetti ambiziosi, presentati ieri a Villa Madama da Giuseppe Bonomi, presidente della Sea, società di gestione degli aeroporti milanesi, e da Fabrizio Palenzona, presidente di Adr, omologa romana, al presidente del consiglio (e padrone di casa) Silvio Berlusconi, al sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli, ai sindaci delle due città Letizia Moratti e Gianni Alemanno. E progetti ambiziosi che necessitano di alcuni «presupposti indispensabili», come ricorda Bonomi. Prima di tutto un adeguamento del modello tariffario, che attualmente vede i tre principali scali italiani (Fiumicino, Malpensa e Linate) fermi a una media di 1.556 euro per volo, contro una media europea di 2.676. E poi la rinegoziazione di accordi bilaterali per i diritti di traffico per aumentare l’accessibilità al nostro Paese, la ricerca di percorsi accelerati per i processi autorizzativi e lo sviluppo delle infrastrutture di accesso agli aeroporti sia su strada sia su ferrovia (compreso il collegamento diretto con la rete ad alta velocità).
Più nel dettaglio, l’operazione-recupero del sistema aeroportuale italiano, primo tentativo di fare sistema senza beghe localistiche, parte da un tentativo di specializzazione dei due principali scali. Malpensa enfatizzerà la sua caratterizzazione business (nel quale settore vanta già una quota del 60 per cento del traffico totale italiano) in un bacino territoriale altamente industrializzato ed evoluto, ponendosi come aeroporto ideale per voli a lungo raggio; laddove Fiumicino, posto in una posizione geografica strategica per il Centro-Sud e l’intero Mediterraneo, dovrà puntare soprattutto sulla vocazione turistica e locale.
Dei 5 miliardi messi sul tavolo entro il 2020, 3,6 finanzieranno lo sviluppo di Fiumicino, che entro la fine del prossimo decennio dovrebbe «reggere» un traffico di 70 milioni di passeggeri grazie a una nuova aerostazione, a una nuova quarta pista, a un nuovo sistema di trattamento dei bagagli Bhs-Hbs e a varie altre novità, in parte già cantierizzate. Per Malpensa, invece, sono imminenti un raccordo tra le piste, la nuova Airport city e il nuovo terminal 1, mentre all’orizzonte più lontano ci sono un nuovo terminal low cost, una Cargo city e una terza pista.

Ma la sfida grossa è quella del 2020, quando Malpensa con un nuovo terminal centrale, una monorotaia di collegamento e un nuovo polo logistico, sarà pronto ad accogliere 70 milioni di passeggeri. «Finalmente inizia a muoversi qualcosa...», sorride Berlusconi. Pensando all’«aeroporto Italia». E all’Italia tutta.

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