Assenteisti in calo negli ospedali «Ma non è solo merito di Brunetta»

«Effetto Brunetta», ma non solo. Il calo del numero degli assenteisti nei quattro maggiori ospedali della città (Niguarda, San Carlo, Policlinico e Fatebenefratelli) può essere sì motivato dal giro di vite nella lotta ai fannulloni della pubblica amministrazione del ministro della Funzione Pubblica, ma ha come base una crescita costante della professionalità negli operatori della sanità milanese.
A rilevarlo è l’assessore alla Sanità della Regione Luciano Bresciani. «Che ci fossero degli “approfittamenti” nel settore, così come negli altri della pubblica amministrazione, si sapeva. Brunetta ha il merito di aver stabilito regole precise e di monitorare con la giusta severità affinché vengano rispettate. Ma le cifre sull’assenteismo negli ospedali milanesi di questi mesi sono frutto anche della sempre maggiore presa di coscienza di chi opera nella sanità».
L’assessore prova a spiegarsi con esempi concreti. «Ho riscontrato personalmente negli ospedali una forte compartecipazione all’interno dei singoli gruppi di lavoro. Significa che gli operatori credono davvero in quello che fanno, nel progetto del nostro piano sanitario. Si aiutano tra loro e remano tutti nella stessa direzione. E non lo fanno solo per fini contrattualistici, ma perché oggi vedono nella sanità una seconda casa».
I numeri trasmessi dai quattro maggiori ospedali della città parlano chiaro: dal mese di luglio le assenze per malattia hanno subito un crollo che va dal 37 al 41 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Non a caso, proprio a luglio il ministro ha diramato la sua circolare «antifannulloni». I dati: meno 37 per cento di assenze al Policlinico, meno 35 al Fatebenefratelli, meno 41 al San Carlo e al Niguarda. Non c’è che dire, il calo dei giorni di malattia richiesti da medici, infermieri e amministrativi è stato verticale.
L’assessore Bresciani definisce le statistiche «incoraggianti» e promette di «analizzarle a fondo nei prossimi giorni», anche se già i dati rilevati sui dipendenti del Comune avevano fatto intuire che il ministro era sulla strada giusta. Il motivo è semplice. «La sconfitta dell’assenteismo - continua Bresciani - permette di contenere quelli che io definisco costi impropri.

Un risparmio di soldi che possono invece essere investiti in ulteriori servizi al cittadino. Un po’ come abbiamo fatto in Regione con i 140 milioni di euro risparmiati nella sanità lo scorso anno e reinvestiti totalmente nel settore».

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