Assessori alla Cultura, dove siete?

«Stefano Francesca era l’unico che si impegnava veramente»

Assessori alla Cultura, dove siete?

(...) e questo è già molto; mi chiedo se il Comune utilizzi davvero a fondo la sua intelligenza e i suoi contatti; anche lui non si vede tanto in giro.
Assessori alla Cultura, dove siete e chi di voi ha la delega ai Teatri? Davvero, non ho ancora capito qual è, tra i quattro, l'assessore che ha la delega ai Teatri, ma è sicuramente una svista mia.
In mezzo a questa abbondanza di assessori alla Cultura, ad esercitare davvero il potere paiono essere i Direttori e i Dirigenti. Son loro che in definitiva scelgono, son loro che hanno il vero «monopolio» della Cultura: il Direttore del Settore Cultura coordina il lavoro del sistema Musei, Palazzi dei Rolli, Biblioteche, Teatri, Fondazione Cultura e fino a poco tempo fa si occupava anche della Promozione della Città.
Mi ricorda un po’ la mia prof del ginnasio, mi diceva: «Con me fai greco, latino, italiano, storia e geografia, cinque materie: basto io a bocciarti».
La macchina organizzativa lavora e molto, di questo devo e voglio dare atto: con persone in gamba e motivate. Il punto è un altro: la «macchina» è costretta, forse anche volentieri, ad assumersi, una responsabilità che dovrebbe essere politica. E questo è dovuto all'assenza di un vero assessore alla Cultura con una delega ampia e ben definita, almeno quanto quella del Direttore del suo Settore.
Del resto che sul ponte di comando stiano i Direttori di Settore paiono dirlo i conti, nella loro logica spietata: un Direttore prende quasi il doppio di stipendio rispetto ad un assessore, un Direttore è pagato persino meglio del Sindaco.
I politici hanno tanti difetti, ma almeno ogni cinque anni vengono messi in discussione. Il pericolo di demandare un potere di scelta ai Direttori è che si concrezionino abitudini, visioni culturali, rapporti che superano l'arco del mandato di una giunta. In parole povere, se vai male di greco e latino ci vuol poco ad aggiungerti storia e geografia.
Lo so che questo Summer Festival non lo sentivate vostro, lo so che è stato creato da Stefano Francesca, l'unico che da solo ne faceva quattro di assessori, ma, purtroppo, rassegnatevi, il Summer Festival, forse anche grazie alla vostra assenza, è andato bene, molto bene. Lo sa la stampa. Lo sa il pubblico.


Per far bella figura non occorreva neanche avere grandi esperti di comunicazione, bastava la sana vecchia educazione, quella che ci fa andare incontro ad un ospite che è venuto da lontano per noi; la sana vecchia educazione che ci faceva alzare quando entrava la maestra. Ecco da questo potreste iniziare: alzatevi quando si parla di Cultura.
*regista

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