Assogestioni e il «giallo» di Messori

La corsa per la presidenza di Assogestioni potrebbe essere finita prima ancora di iniziare. E come in un bel giallo, il nome del successore del presidente uscente, Guido Cammarano, sarebbe già scritto, nero su bianco, su un documento pubblico. Basta saperlo trovare. Magari nell’invito per il mega-convegno Assogestioni di lunedì prossimo a Roma, sulla «previdenza complemetare in Italia». Il programma prevede l’introduzione di Cammarano, che poi passerà la parola all’autore del volume omonimo al convegno: Marcello Messori. Uno schema che, secondo i bene informati, sarebbe l’anticipazione della svolta di primavera, con il passaggio delle consegne da Cammarano a Messori.
La scelta sarebbe stata curata da tempo e gradita allo stesso Cammarano, che ha introdotto Messori nel consiglio di Assogestioni già 2 anni fa. E che oggi può presentare una sorta di cooptazione con l’appoggio delle grandi banche, non interessate in fin dei conti a schierare un loro gestore alla guida dei fondi: c’è già l’Abi per fare «lobby», che basta e avanza. Messori, oltre alla riconosciuta e indiscussa fama di esperto del settore, avrebbe anche il gradimento politico: sono note le simpatie del 56enne economista e sociologo biellese, membro della Fondazione Di Vittorio, collaboratore della Voce.

info, ed ex consigliere economico nel governo D’Alema, per il centrosinistra. Ed è nota la simpatia del centrosinistra per le 2 grandi banche italiane, Intesa-Sanpaolo e Unicredit. Che da sole contano per il 52% del mercato dei fondi.

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