Gli occhiali scuri da pilota di aerei bastano da soli a coprirgli la metà del volto. Al resto ci pensa il cappuccio della felpa che ha calato sulla testa. Fabrizio, il nome è di fantasia, ha 30 anni e di professione fa lattacchino. Noi lo incontriamo intorno alle 11 a ponte Sisto. A quellora ha già tappezzato mezzo lungotevere con la faccia di un consigliere regionale del Pd candidato alle prossime elezioni. Voglia di parlare: zero. Tempo da perdere: ancora meno. In questo mestiere più manifesti ti lasci alle spalle, più guadagni. Così, prima di riuscire a convincerlo a rispondere alle nostre domande, siamo già arrivati dalle parti di ponte Mazzini, sul lato del fiume opposto a quello dove si trova Regina Coeli. «Da quanto tempo è che faccio lattacchino? Da quando sono nato», esordisce sfoderando un forte accento romano.
Fabrizio si muove su una vecchia Renault. I sedili posteriori sono abbassati per fare spazio ai manifesti. Ogni venti metri accosta, apre il portabagagli, ne prende una manciata e armato di colla lo vediamo mettersi allopera. «Chi non ha peccato scagli la prima pietra - mugugna - non esiste lattacchino buono e quello cattivo. Chi più chi meno, tutti noi violiamo le regole». Quando non finiscono sui muri, i manifesti elettorali di Fabrizio vanno a ricoprire quelli di altri candidati negli spazi destinati alle affissioni. «Scommettiamo che entro stasera sopra quelli che ho messo io adesso ce ne saranno altri ancora? È così che funziona la guerra degli attacchini». Ma fin da subito la cosa che più ci sorprende è che nessuno pare accorgersi di lui. Eppure siamo in pieno centro, in pieno giorno. Per strada cè il traffico delle ore di punta e il lungotevere scoppia di auto. Impossibile non notarlo, verrebbe da pensare. Invece altrochè se è possibile. Ma tra le qualità dellanarchica Roma non cè certo lordine. «Il trucco per passare inosservati sta nellessere veloci. Non bisogna fermarsi mai», spiega lattacchino di sinistra. E con i vigili urbani come la mettiamo? «Basta non andargli a lavorare sotto il naso», alza le spalle prima di tirare avanti. Oggi imbratta il centro, domani chissà. A differenza di altri colleghi preferisce sbrigarsela da solo («in tanti fanno questo lavoro in coppia, uno incolla e laltro guida») e nellarco di una giornata piazza fino a 800 manifesti. «Attacco tutti i giorni - continua - alle otto e non smetto prima di cena. In una settimana un attacchino intasca 3-400 euro». Intanto siamo tornati al punto di origine. Ma dallaltra parte del Tevere. Fabrizio sparge ancora qualche manifesto prima di superare piazza Trilussa.
Attacchini abusivi: uno sveglio intasca in media a settimana almeno 3-400 euro
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