La guerriglia anarco-insurrezionalista greca ha sferrato laltra notte uno dei suoi attacchi più sanguinosi, sparando un centinaio di colpi di kalashnikov contro agenti di polizia ad Atene ferendone sei, due in modo grave. E il ministro dellordine pubblico Michalis Chrisochoidis ha lanciato lallarme: «Siamo in guerra, combatteremo». Chrisochoidis, che ieri mattina ha presieduto un vertice con i capi delle forze di sicurezza, ha denunciato «un attacco cieco contro tutta la società» invitando lintero paese a mobilitarsi per difendere la democrazia.
Lattacco non è stato rivendicato ma si ritiene sia opera di uno dei due principali gruppi armati, Lotta Rivoluzionaria o Setta dei Rivoluzionari. Questultima, che si ispira alla Banda Baader-Meinhof tedesca, ha assassinato nel giugno scorso un poliziotto. Lultima azione armata è stata sferrata davanti a un commissariato del quartiere residenziale di Agia Paraskevi, al momento del cambio di turno, cioè quando cerano più agenti. A sparare è stato un commando di 6 persone su tre moto rubate, ritrovate più tardi. Sul posto sono stati rinvenuti 99 bossoli più un proiettile inesploso. Uno degli agenti ha risposto al fuoco, forse ferendo un aggressore. Mentre abbandonavano la scena gli attaccanti hanno lanciato una granata fumogena. Leggermente ferito un passante. Lagente più grave, con quattro proiettili al petto e alle gambe, è stato operato e resta in condizioni critiche ma stabili. Chrisochoidis ha assicurato che «la Grecia non diventerà territorio della paura» e che la risposta sarà «rapida e decisa» ma senza eccedere i limiti democratici: «I commissariati non diventeranno fortezze».
Da alcuni giorni, dopo due grandi retate ordinate da Chrisochoidis nel quartiere anarchico di Atene, la tensione era cresciuta e alcuni attentati non gravi erano stati compiuti a Salonicco contro uffici di esponenti governativi.
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