Attenti a insetti e sole I pericoli per Fido in ferie

Crisi permettendo siamo in vista dello strappo finale. Le grandi partenze delle vacanze ferragostane sono alle porte e sempre più famiglie porteranno con sé l’amato Fido. I media, in questi giorni, riportano generosi consigli per gli eventuali pericoli che si possono correre al mare o in montagna. Dato il periodo, impossibile non scrivere di meduse, scottature, slavine e funghi velenosi. Ma Fido e Silvestro che pericoli corrono? Silvestro non ne corre alcuno, perché spero lo lascerete a casa con un bravo «cat sitter». A lui non piacciono scogli, sabbia, mare (sempre acqua è e anche salata) né creste innevate e stelle alpine. Le sue vacanze sono la sua casa, il suo divano e i libri sulla cui costa fare scorrere il corpo sinuoso.
Per quanto riguarda i cani al seguito, il primo pericolo in assoluto, soprattutto in collina e montagna, sono i bocconi avvelenati, quelli messi per distruggere i cosiddetti «nocivi» (volpi, faine, rapaci ecc.) o quelli messi a bella posta per troncare definitivamente la carriera a un eccellente Lagotto cercatore di funghi appartenente alla concorrenza. Quest’evenienza si può prevenire facilmente. Basta portare con sé un volgarissimo flacone di acqua ossigenata e un cucchiaio di plastica. Se il vostro cane emette un guaito, comincia improvvisamente a tremare e sbavare appena uscito dalla siepe, lo obbligate a ingoiare un paio di cucchiai d’acqua ossigenata. In pochi secondi vomiterà la polpetta avvelenata e gli avrete salvato la vita. Chi va al mare non creda di essere al sicuro. Un medico, mio caro amico, ha perso il cane che ha mangiato un boccone avvelenato in centro a Orosei.
Secondo grande pericolo, stavolta più per chi sceglie spiaggia e ombrellone, è il colpo di calore. A grande rischio le razze brachicefale, quelle che sembrano avere il muso tamponato ( Bulldog, Carlini ecc.). Non fidatevi mai delle vostre conoscenze di astronomia. «Metto la macchina là, perché il sole gira di qua e la pineta è a nord…», poi vi trovate la macchina con 50 gradi all’interno e il vostro Ettore che cerca ossigeno nelle praterie del cielo. E non fidatevi mai neanche dell’ombra e dei finestrini parzialmente abbassati. Non lasciate i cani in auto da soli. Punto.
Per chi va al mare e riesce a trovare un posto dove anche il cane possa fare un bagnetto, sarà bene ricordare che lui non porta le scarpette antitracina (il «pesce ragno») e soprattutto non è immune dalle punture dolorose dei ricci di mare. Se capita, stesso trattamento nostro. Cercare di togliere le spine dopo avere abbondantemente risciacquato con acqua calda addizionata di aceto o varechina.
Mare o montagna, vespe, api, calabroni e imenotteri vari sono un pericolo costante per i nasi curiosi dei nostri beniamini. La stragrande maggioranza delle volte il muso diventa un po’ come l’uomo Michelin e, nell’arco di poche ore, tutto finisce. In caso di allergia o di puntura all’interno della bocca la faccenda rischia di farsi molto seria. Portarsi dietro una fialetta di cortisone e imparare a fare iniezioni intramuscolari può salvare la vita a lui, ma anche a noi.
Per chi va in montagna esiste il rischio di incontrare una vipera e il naso di Fido, che sonda qualunque terreno senza precauzioni, è un bersaglio facile.

Dovesse capitare, lasciate perdere il siero antivipera (che peraltro non è più neanche in farmacia), perché fa molti più danni che utili, anche e soprattutto a noi. Il consiglio è di allentare il 118. In montagna sono molto ben attrezzati e disponibili anche a soccorrere cani in difficoltà. Buone ferie dunque, a chi ci va.

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