In attesa del biscotto

Siamo sempre i soliti, adesso abbiamo messo in testa ai romeni che l’Olanda li farà vincere e loro non riescono più a prendere sonno. Non è vero che siamo i re dell’inciucio e quindi vaneggiamo, siamo invece una nazione pensante e abbiamo elaborato una strategia: fingendo che Romania-Olanda sia una formalità, abbiamo messo i romeni in una situazione imbarazzante. Insomma gli abbiamo messo pressione addosso. Tutte le interviste partono dal medesimo interrogativo e i romeni sono talmente presi che rispondono seriamente: «Non penso che l’Olanda ci farà regali - ha replicato il capitano Christian Chivu -. Io biscotti in Olanda non ne ho mai visti, ho giocato in quel Paese, so qual è la loro cultura». Lo ha detto con un mezzo sorriso, lo stesso che ci prende quando il dentista chiede se sentiamo dolore. Comunque la Uefa si è cimentata nelle varie ipotesi, pareggi incrociati, sconfitta contemporanea di tutte, inondazioni, cavallette, l’unico dato confortante e inattaccabile è il nostro miglior coefficiente di qualificazione rispetto ai romeni, 2.364 contro 2.250: in caso di sconfitta della Romania per 3-0 e pareggio 0-0 dell’Italia, ci qualifichiamo. È un coefficiente che ci sfugge, ma ci dà tanta luce.
Talmente bravi noi italiani che i romeni ora se la prendono con Domenech: «Lui è così - dice Cosmin Contra -, sta sempre a dire queste cose... non so perchè lo faccia. A questi livelli tutti i giocatori entrano sempre in campo per vincere». E l’attaccante Ciprian Marica replica: «Spero che non succeda quello che dice Domenech. Gli olandesi, mi pare chiaro, hanno voglia di vincere».

Comunque i romeni, sotto evidente stress, fingono sicurezza: «Mi scuso con i miei tifosi - ha fatto sapere Adrian Mutu -. Tranquilli, mi rifarò con l’Olanda». E quella birba di Chivu si è lasciato sfuggire una frase che lo incastra: «Sono certo, mandiamo a casa in un colpo solo campioni e vicecampioni del mondo».

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