Al via «Attila», un progetto per le piccole e medie imprese

Si chiama «Attila» - Advanced techologies transfer for innovating Latium - ed è un progetto mirato al trasferimento del «know-how» tecnologico alle piccole e medie imprese (Pmi) più sensibili all’innovazione. L’obiettivo è quello di consentire alle aziende di incrementare i propri modelli di business ed elaborare nuove strategie di marketing. Il progetto è stato presentato ieri dall’Assessore all’istruzione della regione Lazio, Silvia Costa, che ha stanziato 620mila euro per la realizzazione e il lancio di Attila. La Regione Lazio è al secondo posto a livello europeo - dopo il Piemonte - per quanto riguarda i finanziamenti della «sovvenzione globale» sulla nascita e lo sviluppo dell’impresa ed è quella che investe di più in Italia nel campo dell’innovazione con il 2 per cento del prodotto interno lordo. «La nostra Regione - dice l’assessore regionale all’innovazione, Raffaele Ranucci - è costituita da un tessuto di imprese dinamiche e orientate alla conoscenza, che necessitano di una risposta rapida alla loro domanda di innovazione».
Il progetto Attila cercherà di fornire alle Pmi tutti gli strumenti necessari per conoscere, in tempi brevi, i risultati delle ricerche svolte dalle Università (in primis la Luiss Guido Carli che ha contribuito alla ricerca dei brevetti tecnologici) e dagli enti di ricerca pubblici e privati. Le aree tecnologiche di interesse sono le biotecnologie, i materiali avanzati, le tecnologie energetiche e le Ict; tutti campi in forte via di sviluppo. Il contributo di questa «operazione» va in due direzioni: in primo luogo consente ai «cervelli» dei centri ricerche e delle Università di restare nel Paese piuttosto che volare all’estero; secondo, permette alle Pmi di migliorare il proprio bagaglio tecnologico come strumento fondamentale per lo sviluppo. In buona sostanza «il ricercatore potrebbe diventare a sua volta un imprenditore» dice Claudio Roveda, Vice Presidente della Fondazione Roselli e responsabile dell’esecuzione del progetto Attila. Per dare continuità al progetto, sono in programma workshop interattivi ai quali parteciperanno i centri di ricerca (Cnr, Infn, Enea, Istat eccetera) oltre che le istituzioni finanziarie.

Il progetto Attila potrebbe essere il «volano» di molti diplomati e neo laureati del Lazio che, invece di cercare occupazione nelle grandi imprese, potrebbero essere il «valore aggiunto» delle Pmi, facilitandone crescita e sviluppo.

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