A destra Najat Retzki, la donna musulmana che sostiene di non essere stata ammessa in una piscina di Verona perché, invece del costume da bagno occidentale, voleva indossare il burkini mostrato nella foto.
L’anno scorso stesso episodio all’ingresso dei Musei Civici a Venezia, dove - secondo la testimonianza di Gianni Curti, presidente della cooperativa «Verona 83» alla quale sono appaltati i servizi dei Civici Musei Veneziani - sempre Najat Retzki si sarebbe presentata (in compagnia di una giornalista) con il volto velato a caccia dell’ennesima provocazione. La signora Retzki è infatti una mediatrice culturale impegnata sui temi dell’integrazione razziale e i suoi spettacoli teatrali sarebbero proprio mirati a sensibilizzare l’opinione pubblica su questi argomenti.
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