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Addio alla "modalità aereo": cosa cambierà da quest’estate

Dalla seconda parte del 2023 potrebbe davvero cambiare tutto quando ci si trova in aereo: telefonini accesi, chiamate e interazioni social, ecco cosa ha stabilito la Commissione Europea

Addio alla "modalità aereo": cosa cambierà da quest’estate
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Tra qualche mese cadrà anche l'ultimo tabù: nell'unico vero luogo al mondo (più delle chiese e dei luoghi di culto) in cui è obbligatorio mettere il proprio smartphone in modalità off, l'aereo, si potranno inoltrare e ricevere chiamate, mandare messaggini e utilizzare i social come quando si sta a terra magari postando qualche foto o "storia" con la geolocalizzazione "sopra le nuvole".

La decisione dell'Ue

Ben il 40% della media di 116 passeggeri previsti in ogni volo nell'intero 2023 potrebbe, per la prima volta, telefonare mentre si viaggia a 10mila metri di quota: è quanto stabilito dalla Commissione Europea che ha chiesto alle compagnie aeree di dotarsi del 5G. La scadenza per il nuovo adeguamento è prevista per il 30 giugno, dal 1°luglio in poi potremo sentire squillare i telefonini. "I passeggeri in volo dentro l’Ue potranno così utilizzare lo smartphone al massimo delle potenzialità, comprese le chiamate", ha chiarito con una nota la Commissione.

Ecco come funziona

Grazie a una doppia modalità, il telefonino avrà un segnale sufficiente sia quando l'aereo volerà a bassa quota che quando raggiungerà la velocità di crociera. In che modo? Nel primo caso si aggancerà direttamente alle antenne che si trovano al suolo, nel secondo caso (la verà novità) sarà l'aggancio a una "pico-cellula potranno consentire l’uso di smartphone, tablet e laptop come se si fosse a terra", ha spiegato un membro Ue al Corriere della Sera. La pico-cellula è un minuscola antenna di cui saranno dotati gli aerei che grazie anche al segnale inviati dai satelliti presenti nello Spazio, di rimbalzo riesce a inviare il proprio segnale a un'area limitata come può essere la cabina di un velivolo dove si trovano i passeggeri.

Le reazioni social

I dipendenti da smartphone saranno felici per questa notizia, un po' meno invece coloro i quali riuscivano a trovare pace, anche dal lavoro, soltanto quando salivano su un aereo. Molti altri, però, non hanno preso benevolmente questa novità. "Addio voli tranquilli. Saremo circondati dagli squilli delle suonerie e delle conversazioni ad alta voce", ha twittato Carlo. "Era l'unico momento di pace senza sentire le rotture di scatole del mio capo, mò manco più quello?", osserva preoccupata Corinna. C'è chi, invece, è tra il perplesso e l'ironico: "Un incubo! Dopo l’infante che frigna, zia Maria che parla al cellulare con le figlie da Milano a New York sarà il nuovo must!", twitta Claudio.

Cosa succede con la sicurezza

Il motivo principale per cui spegniamo i telefonini in volo, ci hanno sempre insegnato, è per evitare interferenze con gli strumenti nella cabina di pilotaggio. Adesso, quindi, cosa cambierà? Chi garantirà la sicurezza? L'Easa (Agenzia europea per la sicurezza aerea) ha spiegato che "valuterà se gli standard attuali sono sufficienti o se devono essere svolti test aggiuntivi". Dall'Ue fanno sapere anche che sarà la singola compagnia aerea, in base alla tipologia di velivolo, stabilire se verranno soddisfatti tutti gli standard di sicurezza dimostrando che non ci siano interferenze con le apparecchiature degli aerei.

Insomma, almeno all'inizio sarà un nuovo esperimento sociale e chissà quante storie si racconteranno tra gente che litiga in volo, chi vuole silenzio e chi alzerà troppo la voce credendosi in un centro commerciale o per strada. La Iata (Associazione internazionale del trasporto aereo) non vede criticità perché le telefonate in volo "non compromettono la sicurezza". Al contrario, non la pensa così la Faa americana (Ente federale dell'aviazione) che nel 2013 ha bloccato qualsiasi tentativo di instaurare le telefonate ad alta quota: vedremo, adesso, se prevarrà la linea a stelle e strisce o se l'Ue andrà per la sua...

rotta.

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