Affrontare a testa bassa i trenta, gli anni in cui stare sul ring

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Affrontare a testa bassa i trenta, gli anni in cui stare sul ring
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Cara dottoressa, le scrivo perché penso che altri come me vivano i trent’anni come gli anni della consapevolezza e delle scelte importanti. Sono stato con tante ragazze e l’ultima, che pensavo di sposare, si è rivelata incompatibile con me. Vivo questa situazione di mezzo dove le single sono dei residui bellici di altre relazioni scoppiate, come me del resto, o sono troppo giovani e impelagate tra la scoperta di sé e del proprio posto nel mondo. Ecco, io mi sento in un deserto post apocalittico dove potrei trarre giovamento solo da fugaci scappatelle extramatrimoniali che non lasciano spazio all’affetto. Non so dove cercarla. Consigli?
Pierluigi


Caro Pierlugi, i trent’anni (che oggi ovviamente rivorrei indietro voracemente) sono quelli che, mentre li percorrevo, ho detestato di più. Ma temo non sia una cosa che accomuna solo noi due, sono proprio loro ad essere i «terribili trenta» per mutuare un’espressione inglese che in realtà si riferisce ai due anni dei bambini. È il periodo in cui hai già preso una forma ma non sai se sia quella giusta, da nessun punto di vista: sentimentale, professionale, caratteriale... sono persino quelli nei quali ti metti più in discussione dal punto di vista fisico: sei perfettamente conscio dei tuoi difetti ma non sai ancora né accettarli, né valorizzarli. Arte che si è fatta prepotentemente strada nella nostra epoca: pensi al sedere di Jennifer Lopez, quelle della mia generazione si sarebbero chiuse in casa con un fondoschiena così. Ma quel paio di giunoniche chiappe montate su di lei, che a onor del vero è una donna di rara bellezza, sono diventate uno dei suoi punti di forza e un sacco di ragazze tentano di emularla a colpi di step, burro di arachidi o bisturi. Noi non abbiamo a disposizione abilissimi responsabili dell’immagine a costruircene una vincente e milioni di fan a infonderci coraggio. Quindi tocca affrontarli a testa bassa questi trenta. Sono gli anni in cui stare sul ring. Certo aiuterebbe una sfera di cristallo nella quale poter vedere che tutto finirà bene. In mancanza della sfera posso suggerirle di non sentirsi un reduce, non se lo può ancora permettere amico mio. Ma andrà meglio. E non si affanni a cercare la donna della sua vita perché quella arriverà, ci è già andato vicino una volta.

Il che significa che ha voglia di trovarla e questo è già molto più di quanto abbiano da offrire tanti dei suoi coetanei o colleghi di genere. Quanto alle scappatelle, se le conceda finché sono extra ma non extraconiugali. Arriverà più solido ovunque voglia andare.

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