
Walker Meghnagi lancia l'allarme e finisce nel mirino della sinistra. La polemica tra il presidente della comunità ebraica di Milano e i dem parte da un'intervista rilasciata venerdì a La Stampa da Meghnagi. Uno sfogo, che diventa un'accusa ben precisa indirizzata ai leader di Pd, M5s e Alleanza Verdi e Sinistra, accusati apertamente di antisemitismo. Frasi che scatenano la reazione dei dem. In prima linea il presidente del partito Stefano Bonaccini, che tuona: "Le parole del presidente della Comunità Ebraica di Milano sono semplicemente vergognose". Tutto parte, quindi, dall'intervista ferragostana di Meghnagi. Ecco il passaggio incriminato. "Per fortuna che c'è il Presidente del Consiglio Meloni e il resto della destra che ci difende. Altrimenti torneremmo al '38. Se al governo ci fossero Schlein, Conte, Bonelli, Fratoianni a noi ebrei sparerebbero in strada. Il Pd è pieno di antisemiti", attacca il presidente della Comunità ebraica. Il tutto, però, inserito in un contesto in cui Meghnagi era invece chiamato a replicare alle parole del ministro della Difesa Guido Crosetto, rilasciate allo stesso quotidiano l'11 agosto. Crosetto aveva accusato Israele di aver "perso ragione e umanità", esortando quindi a fermare le azioni militari del governo di Gerusalemme, che ha annunciato di voler occupare la Striscia di Gaza. E infatti Meghnagi ne ha anche per il titolare della Difesa. "Crosetto crede di essere il Messia quando dice che bisogna fermare Israele? - replica - Il ministro della Difesa dice cose inesatte". Da lì si arriva poi alla domanda, che innesca la stoccata al Pd. Con tanto di accusa di antisemitismo. "Non c'è nulla di quello che ha detto Crosetto che la convinca?", chiede La Stampa. Ed è a quel punto che Meghnagi cambia bersaglio e lancia l'allarme sull'antisemitismo a sinistra, non sufficientemente stigmatizzato dal progressismo istituzionale rappresentato dal Pd. Insomma, gli ebrei in un momento complicato come questo, tra aggressioni verbali e fisiche, insulti e discriminazioni non si sentirebbero protetti da un governo composto dai dem, con il M5s e Avs di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. E, anzi, tra i dem non mancherebbero gli antisemiti. Questo è il grido di Meghnagi.
Un warning a cui un esponente di vertice del Pd risponde contrattaccando, senza fare autocritica. A fare da ariete della reazione dem è Bonaccini. "Le parole del presidente della Comunità ebraica di Milano sono semplicemente vergognose e le respingo indignato. Segnalo a Meghnagi che sono presidente nazionale del Partito democratico. E da presidente dell'Emilia-Romagna (di cui Schlein è stata vicepresidente) ho fatto approvare la legge regionale sulla memoria del 900. Che sostiene e promuove progetti di memoria sulla Shoah, sulle leggi razziali e sulla lotta di Liberazione dalla follia nazifascista", ribatte l'europarlamentare. Che aggiunge: "Insieme a tantissimi amministratori del Pd e del centrosinistra abbiamo promosso e sostenuto i cosiddetti viaggi della memoria che ancora oggi, ogni anno, consentono a migliaia e migliaia di studenti di conoscere e vedere coi propri occhi cosa siano stati Auschwitz, Mauthausen o Dachau".
Piccate le risposte di altri esponenti del Pd. L'ex deputato Emanuele Fiano, dell'associazione Sinistra per Israele, giudica "folle, sbagliata e pericolosa" l'affermazione di Meghnagi. Accenna un'autocritica Lia Quartapelle: "L'antisemitismo esiste, a sinistra come a destra.
Va denunciato e contrastato. Ma non con inaccettabili generalizzazioni come fa oggi il presidente della comunità ebraica di Milano". E la senatrice Avs Ilaria Cucchi parla di "Parole oscene". Sinistra ancora in cortocircuito sull'antisemitismo.