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Albero di Natale: perché si prepara l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata

Una consuetudine molto radicata, con varianti regionali e curiosità storiche, che segna ogni anno l’avvio del periodo più magico e atteso

Albero di Natale: perché si prepara l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata
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In Italia, l’8 dicembre è considerato da sempre la data ufficiale che segna l’inizio del periodo natalizio: è il giorno in cui, quasi ovunque, si allestisce l’albero di Natale. Una consuetudine fortemente radicata nella tradizione popolare e religiosa, anche se non mancano eccezioni regionali e varianti storiche.

Perché proprio l’8 dicembre

La scelta di decorare l’albero in questa giornata è legata alla festa dell’Immacolata Concezione, celebrazione cattolica dedicata alla figura di Maria. L’8 dicembre, infatti, rappresenta simbolicamente l’avvio dei preparativi che conducono alla nascita di Gesù. Essendo una festività nazionale, diventa inoltre un momento perfetto per riunire tutta la famiglia e dedicarsi insieme ai primi riti natalizi.

Non mancano però differenze a livello locale; a Milano ad esempio, l’albero si addobba un giorno prima, il 7 dicembre, festa di Sant’Ambrogio, mentre in Puglia la tradizione vuole che l’albero venga preparato il 6 dicembre, giorno di San Nicola. All’estero, in città come a New York, l’accensione avviene di solito il primo dicembre.

Per chi non segue le festività religiose, una data alternativa con un significato antico è il 21 dicembre, giorno del solstizio d’inverno, quando il Natale aveva ancora connotazioni pagane e legate al ciclo solare.

Origini e simboli dell’albero di Natale

L’abete decorato è oggi un simbolo universale del Natale, ma la sua storia attraversa secoli e culture molto diverse. Le prime leggende rimandano addirittura all’Antico Egitto, dove alcuni viaggiatori rimasero affascinati da strutture piramidali sormontate da dischi solari, poi reinterpretate in Europa come simboli del solstizio.

Un’altra tradizione molto diffusa attribuisce la nascita dell’albero di Natale cristiano a San Bonifacio, evangelizzatore delle popolazioni germaniche. Nel 723, secondo il racconto, avrebbe fermato un sacrificio pagano abbattendo la “Quercia del Tuono” dedicata al dio Thor e indicando un piccolo abete come nuovo simbolo di fede. Sempreverde, robusto e legato alla vita delle famiglie, l’albero fu scelto come immagine della vita eterna e decorato con luci e candele.

I primi alberi addobbati come li intendiamo oggi compaiono tra il 1605 e il 1611 nell’area di Strasburgo e in Germania, poi la tradizione comincia a diffondersi in modo capillare nell’Ottocento, arrivando in seguito in tutto il mondo.

Un simbolo anche pagano

Ben prima dell’arrivo del cristianesimo, l’abete era considerato un albero sacro per diverse ragioni. Per i Vichinghi era magico perché non perdeva le foglie, per i Druidi rappresentava la lunga vita e la speranza del ritorno del sole dopo i giorni più bui dell’anno. Durante il solstizio, gli alberi venivano decorati con pezzi di legno ardente o elementi luminosi che evocavano il sole, la luna e le stelle.

L’albero si fa davvero l’8 dicembre?

Non esiste un motivo teologico preciso che colleghi questa data all’albero, ma la tradizione si è uniformata alla preparazione del presepe, che in molte regioni si allestisce proprio l’8 dicembre. Negli anni la consuetudine è diventata così radicata che oggi quasi tutte le famiglie italiane seguono questa tempistica, anche se molti anticipano di qualche giorno.

Una curiosità

La tradizione dell’albero e del presepe in Piazza San Pietro è molto più recente di quanto si creda: risale al 1982, quando Giovanni Paolo II introdusse per la prima volta un

grande abete nella piazza. Negli anni successivi sono arrivati alberi da tutta Europa: nel 2019, per esempio, ne fu donato uno proveniente dall’Altopiano di Asiago, alto 26 metri, dedicato al ricordo della tempesta Vaia.

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