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Un "batterio carnivoro" spaventa il mondo: sintomi, cause e cura

L'aumento delle infezioni da streptococco di tipo A ha raggiunto il picco in Giappone ma anche in Italia si registra un aumento dei casi

Un "batterio carnivoro" spaventa il mondo: sintomi, cause e cura

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È allarme per la "malattia carnivora": sintomi, cause e cura

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È allarme in Giappone per una rara, ma grave, forma di infezione da streptococco di tipo A, che sta registrando un aumento significativo di casi nel Paese del Sollevante, dove si è raggiunto un picco. Viene anche chiamata "malattia carnivora" e si sviluppa come un'infezione batterica chiamata sindrome da shock tossico da streptococco. Anche in Italia è stata sollevata la soglia di attenzione per il possibile proliferare di contagi, anche se al momento la situazione è sotto controllo.

I sintomi della "malattia carnivora"

I principali sintomi di questa particolare infezione sono febbre alta, abbassamento della pressione arteriosa, tachicardia e tachipnea. Nei casi più gravi si arriva allo scompenso e al collasso degli organi interni e, quindi, alla morte. I primi segnali che sia in atto un'infezione nel corpo sono rappresentate da eruzioni cutanee più o meno estese, che se non prese in tempo possono portare alla necrosi dei tessuti coinvolti. È da questa particolare sintomatologia che l'infezione in oggetto prende il nome di "malattia carnivora".

Le cause

A causare l'infezione sono le tossine prodotte dagli streptococchi del gruppo A, capaci di diffondersi nei tessuti e nel flusso sanguigno, diffondendosi con rapidità in tutto il corpo. Per questa ragione è fondamentale procedere con una rapida diagnosi quando sovviene il dubbio di essere stati infettati. Si procede da prima con gli esami del sangue per ricercare le possibili tracce dell'infezione e poi a quello degli organi interni, per verificarne lo stato di salute. Ci sono alcuni fattori che possono aumentare il rischio di contrarre l'infezione, in particolare l'età avanzata (maggiore incidenza in pazienti over 65), ma anche ferite aperte come risultato di malattie come la varicella o di interventi chirurgici e, non in ultima istanza, il diabete.

La cura

Nel caso in cui venisse accertata l'infezione dallo streptococco di tipo A, il ricovero è fondamentale per il recupero del paziente. La somministrazione di antibiotici dev'essere il più rapida possibile e in molti casi si rendono necessari interventi chirurgici per eliminare i tessuti necrotizzati e impedire, in questo modo, il proliferare di infezioni. E nemmeno così c'è la certezza di sopravvivenza per il paziente perché, stando agli ultimi report clinici, circa 3 pazienti su 10 non superano la malattia. "È un problema importante non solo del Giappone.

Le infezioni da streptococco - soprattutto quelle molto invasive - sono aumentate in tutto il mondo e anche in Italia", ha dichiarato il direttore della clinica Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti.

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