Allarme "truffe romantiche", ma non vengono denunciate

In aumento i casi di "sex extortion" e "revenge porn": oltre 1.500 indagati. "Però molti si vergognano di querelare"

Allarme "truffe romantiche", ma non vengono denunciate
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Ormai quello del web è il mondo in cui si delinque per eccellenza, visto che si può fare anche rimanendo seduti in poltrona e dietro il pc di casa. Quindi pieno di spunti e vicende drammatiche che riempiono i giornali e i siti d’informazione. Ad esempio il tema delle romantic scam, le cosiddette «truffe romantiche». «Molto diffuse spiega ancora il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni Ivano Gabrielli -.

Rimaniamo in termini di numeri gestibili per quel che riguarda le vittime che appartengono a tutti i livelli sociali - anche se spesso e volentieri c’è una cifra oscura, molto importante perché chi rimane vittima di questo tipo di truffa spesso si vergogna a denunciare. Senza contare che fino all’ultimo crede di essere all’interno di una storia affettiva reale e soltanto di fronte all’evidenza si convince a sporgere denuncia. Abbiamo avuto casi importanti di persone di tutti i livelli sociali purtroppo irretite all’interno di quelle che credevano storie vere».

Anche il revenge porn è un fenomeno dei nostri tempi. «È un problema soprattutto con i ragazzi perché ormai la loro vita sessuale prevede una componente di questo tipo - dice Gabrielli -. Quando le immagini vengono condivise però diventano automaticamente patrimonio di qualcun altro che le può diffondere (o minacciare di diffonderle) e condividere, magari per vendetta, una volta che il rapporto è chiuso. Questo tipo di attività crea danni pazzeschi perché parliamo di reputazioni e di assetti psicologici che crollano. Quello che consigliamo è di evitare il più possibile di condividere e scattare foto intime».

Per quanto riguarda il contrasto dei reati contro la persona perpetrati sulla Rete, sono 9.538 i casi trattati di stalking, minacce, molestie, sextortion, sostituzione di persona, illecito trattamento di dati personali, hate speech, propositi suicidari, per i quali sono state indagate 1.249 persone. In relazione al reato di diffamazione online, sono 2.060 i casi trattati e 526 le persone indagate.


In continuo aumento l’attività di contrasto al revenge porn, con 283 casi trattati (di cui 29 in danno di minori) e 115 persone indagate.
Grande impegno è stato inoltre dedicato al contrasto dei reati d’incitamento all’odio, con particolare attenzione per gli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti.

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